A Santa Venerina, i proprietari di terreni agricoli non dovranno pagare l’Imu (Imposta municipale unica), entro la scadenza del prossimo 26 gennaio. Il Tar del Lazio, infatti, – si legge in una comunicato stampa del Comune – ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata con il ricorso presentato insieme con altri dieci Comuni.
Lo hanno annunciato il sindaco Salvatore Greco e l’assessore alle Finanze Alfina Marino, comunicando la concessione della sospensiva da parte del Tribunale amministrativo regionale del Lazio proposta con il ricorso contro il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, emesso di concerto con i ministeri delle Politiche Agricole e Forestali e dell’Interno, che aveva escluso, tra gli altri, il Comune di Santa Venerina dal novero dei Comuni esonerati, a partire dal 2014, dal pagamento dell’Imu per i terreni agricoli ricadenti in aree montane o collinari.
Il Comune di Santa Venerina ha presentato un ricorso cumulativo insieme ad altri dieci Comuni del Catanese, Ennese e Messinese, tutti patrocinati dagli avvocati Andrea Scuderi e Luca Ardizzone.
Tra i principali motivi di impugnazione quello che fa riferimento alla censura sul criterio adottato dal decreto amministrativo che, ai fini dell’esenzione, fa riferimento all’altezza indicata per ciascun Comune sul sito internet dell’Istat, che si riferisce alla sola quota altimetrica della sede della Casa comunale. In sostanza, in base a questo criterio, sono stati ritenuti Comuni esenti dal pagamento dell’Imu per i terreni agricoli soltanto quei Comuni il cui Municipio si trova ad un’altezza superiore a 601 metri.
Rilevano i due difensori – si legge sempre nella nota stampa – che il criterio utilizzato dal decreto è palesemente irragionevole perché non assume a riferimento la media aritmetica dell’intero territorio comunale. Ciò crea il paradosso che potrebbe essere assoggettato ad imposizione un terreno agricolo posto a più di 600 metri di altitudine e correlativamente rimanere esentato un terreno posto di gran lunga al di sotto di tale quota in cui, però, la rispettiva Casa comunale si trova al di sopra della stessa, con violazione dei principi di uguaglianza e sostanziale ragionevolezza dell’imposizione e dell’esenzione tributaria.
Altro motivo di impugnazione è quello che riguarda la decurtazione degli stanziamenti da parte del Fondo di Solidarietà comunale in danno dei Comuni esclusi dall’elenco dei beneficiari dell’esenzione dal pagamento dell’Imu per i terreni agricoli che per il Comune di Santa Venerina sarà di circa 240 mila euro. “La decurtazione – si legge nel ricorso – è stata disposta in modo irragionevole, tenuto conto che il decreto amministrativo impugnato è stato pubblicato in Gazzetta il 6 dicembre 2014, quando i Comuni avevano ormai adottato gli atti di programmazione economica e finanziaria, facendo legittimo affidamento sulle risorse nette attribuite a titolo di Fondo di Solidarietà Comunale, in un momento in cui non risultava più possibile intervenire con misure correttive di ripristino del pareggio di bilancio, con la generazione di un grave disavanzo della gestione di competenza e pesanti conseguenze sull’erogazione dei servizi essenziali alle Comunità locali interessate”. In altri termini, secondo le norme di legge vigenti, i Comuni non possono adottare variazioni al bilancio di previsione adottato oltre la data del 30 novembre di ciascun anno.
Il Comune resta in attesa della definitiva definizione del ricorso innanzi al Tar del Lazio, la cui udienza per la trattazione collegiale è stata fissata per il prossimo 4 febbraio.