Una storia lunga 2.700 anni raccontata attraverso l’immenso patrimonio monetario della zecca di Gela. Sono le monete dell’antica città siciliana, conservate sia nel Museo archeologico regionale che sorge accanto all’acropoli sia presso il Medagliere della Biblioteca apostolica vaticana, ad essere al centro del volume “Le monete della Zecca di Gela” pubblicato dalla Libreria editrice vaticana in italiano e inglese. L’opera è stata curata da Giancarlo Alteri, già conservatore del Medagliere della Biblioteca apostolica vaticana e attualmente capo del Gabinetto del Medagliere ambrosiano, e da Eleonora Giampiccolo, responsabile del Medagliere della Biblioteca apostolica vaticana. Il catalogo delle monete è preceduto dal prologo “Elegia delle Mura”, che riporta 21 scatti fotografici delle antiche fortificazioni greche di Gela a firma di Giovanni Chiaramonte, fotografo e docente di teoria e storia della fotografia all’Università Iulm di Milano.
Il messaggio della storia. Nelle monete è conservata “la testimonianza del valore, sopravvissuta fino ai nostri giorni, non solo della città di Gela, che nell’antichità seppe raggiungere un ruolo di primo piano in tutto il Mediterraneo, ma delle radici storiche della Sicilia stessa”. Lo scrive nella presentazione al volume il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta: “La grande storia, insegna, e a noi contemporanei spetta cogliere il messaggio. Il percorso di sviluppo della Sicilia non può prescindere da una riscoperta dell’identità siciliana, e una riscoperta matura dell’identità siciliana, dunque, non può prescindere da una conoscenza profonda delle proprie eredità culturali. Le monete sono allora il racconto corale di un popolo operoso, aperto agli scambi e vivo nei commerci, e di una terra crocevia di popoli e valori, capace di accogliere e valorizzare le diverse sensibilità mediterranee in contaminazioni uniche e irripetibili, che non smettono di affascinare”. “Il valore del catalogo – prosegue Crocetta – è molteplice: allo straniero, si mostra, lontano dagli stereotipi e dalla banalizzazioni, la bellissima complessità della nostra terra, disseminata di tesori, come uno scrigno; al siciliano, si mostra la traccia di un cammino. È attraverso questo cammino di conoscenza che passa la valorizzazione del territorio gelese e siciliano. È mostrando e riscoprendo le sue inestimabili ricchezze storiche che si potrà interpretarle come fonte di nuovo sviluppo”.
Occasione di sviluppo. Per il sindaco di Gela, Angelo Fasulo, è fondamentale per “raccontare, catalogare e diffondere il grande tesoro storico culturale per far sì che diventi patrimonio di tutti e per dare concretezza alla cultura del conoscere che è pilastro della tutela del nostro patrimonio archeologico”. Fasulo, nella prefazione all’opera, evidenzia come sia dovere degli amministratori “trasmettere ai più giovani la consapevolezza di vivere in una città straordinaria, nella quale ogni angolo evoca gli echi del tempo, e ogni traccia ritrovata rappresenta il segno di un sapere profondo”: “Gela, per la straordinaria storia che le appartiene, è a tutti gli effetti un forziere ricolmo di ricchezze straordinarie e la pubblicazione di questo libro-catalogo rappresenta per tutta la città una nuova opportunità per far conoscere al mondo la sua immensa ricchezza culturale, purtroppo per tanto tempo trascurata”. D’altra parte, aggiunge, “la pubblicazione di questo libro assume pertanto un ruolo fondamentale nel rilancio del ruolo culturale della città, poiché rappresenta una grande occasione di sviluppo e di lavoro qualificato e offre al territorio l’opportunità di attrarre contributi culturali, nazionali e internazionali e, soprattutto, eventi di indiscusso valore culturale e di immagine per la Città”.
Riccardo Benotti