Boom di ascolti / Successo dello “Show dei record”. Gerry Scotti & figlio mettono in scena il “Guinness dei primati”

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Dopo tre anni di sospensione, Canale 5 ha rilanciato “Lo show dei record”, il programma affidato alle sapienti mani televisive del collaudato Gerry Scotti. A esibirsi in trasmissione sono i primatisti più famosi e più eccentrici provenienti da tutto il mondo, appartenenti al noto “Guinness dei primati”. Le prime due edizioni (2006 e 2008) erano state condotte da Barbara D’Urso, la terza da Paola Perego, la quarta da Scotti, la quinta da Teo Mammucari.lo-show-dei-record-2015-zydrunas-thor-2-600x335

L’unico a essere sempre rimasto nel suo ruolo è il Giudice Ufficiale del “Guinness World Records” Marco Frigatti, che – accompagnato dall’assistente Lorenzo Veltri – ha il compito di certificare in tempo reale il raggiungimento effettivo dei nuovi record. Da quest’anno sono stati introdotti i collegamenti esterni con Edoardo, il figlio di Gerry Scotti, seguito da Lisa Hoffman, giudice canadese che deve convalidare i record, appunto, delle riprese esterne.

Le stranezze e il superamento dei propri limiti sono elementi che fanno spettacolo fin dalla nascita del mondo. La storia è piena sia di persone che con l’allenamento sono riuscite a sviluppare una particolare abilitò sportiva o fisica, sia di veri e propri fenomeni da baraccone che si fanno notare non per il loro “saper fare” ma perché si sono conciati nei modi più strani, magari a suon di tatuaggi, piercing o interventi estetici per assumere le fattezze di animali. Ad aggiungere emozioni, la sfida puntata per puntata fra i vigorosi Zydrunas e Thor, due personaggi che sembrano usciti da un circo ottocentesco, chiamati ad affrontare una serie di prove di forza per centrare l’obiettivo finale: il vincitore sarà proclamato “l’uomo più forte del mondo”.

E così, a fianco di alcuni classici generati dalla natura – l’uomo o la donna più alti o più bassi del mondo – che impressionano proprio per il loro essere “fuori scala”, può capitare di vedere stravaganze e bizzarrie inaspettate. Del resto, gli autori della trasmissione lo dichiarano apertamente, facendo riferimento alle spedizioni di Lorenzo Scotti: “L’inviato andrà a caccia delle personalità fuori dal comune”.

Sempre secondo gli autori, papà Gerry dovrebbe portarci “alla scoperta del lato umano di questi protagonisti da record: la loro vita, la loro fatica, la forza di volontà, l’energia e, a volte quel po’ di follia e temerarietà necessarie a raggiungere il desiderato traguardo”. In realtà l’aspetto umano traspare poco, prevale assolutamente la spettacolarizzazione su cui un simile show si basa strutturalmente.

Lo spirito del programma ha le radici nelle fiere ottocentesche animate da fachiri, mangiatori di fuoco, saltimbanchi, donne barbute e uomini forzuti. Ai tempo la volontà di stupire era quasi un bisogno, oggi siamo talmente abituati a vederne di tutti i colori che in televisione niente (o quasi) riesce più a sorprenderci.

E quand’anche qualcuno dei protagonisti ci riesce, vien da chiedersi se valeva la pena darsi tanto da fare per suscitare un “ooh” effimero e passeggero da parte di un pubblico sempre più distratto e assuefatto agli eccessi. Anche la scelta di far esordire il proprio figlio, in tempi in cui le raccomandazioni lavorative dei padri sono prepotentemente tornate nel mirino, è discutibile. La capacità di conduzione televisiva non si eredità e buon gusto vorrebbe che almeno sul piccolo schermo si evitasse quel nepotismo che in altri ambienti è pratica diffusa e discussa.

Il pubblico, peraltro, sembra gradire, facendo registrare uno share che oscilla fra il 20% e il 25% in ogni puntata, decisamente sopra le (nostre) attese per una trasmissione di questo genere.

Marco Deriu