Ricordo di Pinella Musmeci: da “Sicilia Antica” ai banchi di scuola, una vita di passione nel privato e nel sociale

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La figura di Pinella Musmeci, giornalista pubblicista, socia dell’UCSI, nella città di Acireale è esemplare per la passione che ha caratterizzato tutta la sua vita nel privato e nel sociale. Sono innumerevoli gli episodi che la ritraggono sia nel suo amore per la famiglia, sempre al centro delle sue attenzioni, sia nell’impegno quotidiano di educatrice dall’animo delicatamente poetico, per diversi decenni professoressa di lettere nell’Istituto statale magistrale “Regina Elena”, successivamente per un decennio nel liceo Scientifico paritario dell’Istituto San Michele.correttaDSC01894_selezione (167 x 236)

Come operatrice culturale, Pinella, dal 1998, anno in cui fondò la sede acese di “Sicilia Antica”, – in collegamento con l’istituzione regionale di Palermo,- ha vissuto un’intensa vita al servizio del sodalizio con generosità: per sei anni nella direzione, poi come collaboratrice, promuovendo con autentico slancio creativo varie iniziative molto apprezzate dai cittadini.

Ogni anno un interessante convegno sulla sicilianità, con relativa pubblicazione degli atti. Inoltre, la pubblicazione di due libri a sua cura, il primo, “La guida di Acireale”, l’altro, ”La città e il suo testimone”, un saggio su Giacinto Platania.

Si è qualificata con onore quale esperta della storia di Acireale, con ricerche in vari archivi italiani e inoltre nell’Archivio storico nazionale spagnolo della città di Simancas.

Quale socia corrispondente dell’Accademia Zelantea, nella classe di Lettere e Belle Arti, su “Rendiconti”, si segnalano le sue pubblicazioni sui grandi siciliani: il poeta Mario Gori, Tito Marrone, Giuseppe Sciuti.

Molto noti i suoi libriccini di poesia, densi di profondi significati.

Una testimonianza di stima e affetto da parte della città, la presenza alle esequie, svoltesi ad Acireale, nella parrocchia di Santa Maria della Fiducia, dove una concelebrazione è stata presieduta dal parroco don Saverio Mingoia che ha anche letto una preghiera di Pinella.

A conclusione, interventi pregni di valori, del marito prof. Luigi Benintende, dei tre figli Giusy, Enzo e Mario, di padre Alfio Cantarella dell’Istituto San Michele.

                                 Anna Bella