Catania squadra camaleontica, capace di portare a casa un filotto di 5 vittorie consecutive e di crollare sotto i colpi della terz’ultima in classifica dentro le mura amiche. I rossazzurri dovranno fare necessariamente risultato a Carpi per scongiurare l’incubo dei playout. Una squadra sottotono ha riproposto una prestazione opaca sulla falsa riga di quella vista a Brescia. Un brutto Catania alza bandiera bianca contro un agguerrito Cittadella, capace di rispondere colpo su colpo ai rossazzurri. Risultato finale di 2-3.
Per la cronaca la prima nota significativa per il tabellino arriva con il primo cambio forzato effettuato dal Cittadella al decimo del primo tempo. Fuori Paolucci per infortunio. La sveglia arriva al minuto 19, caparbeo Rinaudo a divincolarsi, bravo Castro nello stacco di testa. Palla di poco a lato. Secondo squillo al 27esimo, Castro verticalizza per Calaiò che tira, ma la sfera si spegne a lato. Poco, troppo poco per impensierire Pierobon mai chiamato in causa nella prima mezz’ora. La gara si infiamma improvvisamente, prima passa il Cittadella, poi il Catania reagisce con orgoglio, grazie all’incornata di Schiavi. Così si chiude la prima frazione di gioco.
Nel secondo tempo inizio traumatico per i rossazzurri. Si parte e Kupisz trova l’inserimento giusto per trafiggere un incolpevole Gillet. Gli ospiti pensano principalmente a difendere e il Catania, timidamente prende campo. Ci pensa allora Maniero a procurarsi un rigore a 10 minuti dal termine, rigore trasformato con freddezza da Calaiò. Il pareggio è solo un’illusione. Passano infatti pochi minuti e il Catania crolla ancora una volta. Questa volta il Cittadella sfonda a destra e dagli sviluppi di un cross Stanco trafigge ancora una volta l’incolpevole Gillet. A fine gara i giocatori del Catania prendono subito la via degli spogliatoi, mentre quelli del Cittadella accolgono gli applausi sportivi dello stadio “Massimino” e vengono addirittura chiamati sotto la curva nord.
Foto: Calciocatania.it