Siracusa / “Nel segno della speranza, senza cadere nelle difficoltà”. Il Meic di Acireale incontra mons. Costanzo

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Il Meic di Acireale, con in testa il presidente Santo Toscano, ha incontrato l’arcivescovo mons. Giuseppe Costanzo, alla “Domus Mariae” di Siracusa. E’ stato un incontro di amicizia molto cordiale e significativo sul piano spirituale.

L’assistente, mons. Sebastiano Raciti, ha dettato una riflessione sulla fede, sulla base di San Giovanni “Cristo corr incontro Meic anna bella (768 x 576) (576 x 432)pose la sua tenda in noi” e con appropriate citazioni delle lettere agli Efesini, ai Romani e ai Corinti di San Paolo: lasciare dimorare Cristo nel cuore, quindi nella propria vita, partecipando alla pienezza di Dio, diventando ambasciatori in Gesù, allorché Dio ci assimila alla giustizia del suo operato, determinando l’evento dello scambio, fondamento della salvezza. L’uomo, dotato di libertà, decide di aprire o no a Gesù. Di particolare efficacia il commento della parabola del figliuol prodigo: Gesù condivide la sorte del figlio minore, caricandosi della sua perdizione.
Sulla fede d’oggi, che non è un’urgenza dottrinaria, bensì l’attesa di Dio, l’entrare nel cuore del Padre, l’incarnazione che continua, l’uomo nella relazione con gli altri scopre la sua fede operosa.
E’ seguita una conversazione, specie sull’amore e sulla preghiera, quale fonte di luce e di forza.
La santa Messa è stata concelebrata da mons. Costanzo e da mons. Raciti, nella raccolta cappella della “Domus”.
Nell’omelia, l’arcivescovo, con forti e vibranti immagini, ha parlato di Dio, quale grande protagonista della corrre_1767 (612 x 816)Storia; Amore sempre fedele, ineffabile e inarrestabile, nonostante le apparenze contrarie; della sua Parola e della disponibilità di farla crescere in noi. ”Senza di me, non potete far niente”: solo con l’aiuto che viene dall’alto, si creano le condizioni in cui la Parola di Dio possa fruttificare. Ampiamente richiamato è stato il Concilio Vaticano II, con i suoi principi vertenti sulla saldezza della fede e sulla logica di Dio, che sconvolge criteri consolidati, mons. Costanzo analizza modi, tempi, silenzi, attraverso citazioni di San Giovanni Paolo II , del card. Carlo Maria Martini, di San Tommaso d’Aquino. Infine ha sottolineato l’impegno della liturgia, il soccorso della grazia, l’ascolto docile dell’uomo nella realizzazione delle opere.
Nella conclusione, il messaggio è di speranza, senza cedere nelle difficoltà: la crescita del Regno dipende dall’impulso di Dio e dalla sua fedeltà: Dio è fedele, perché non può rinnegare se stesso. La Parola trasforma l’esistenza umana.

                                                                         Anna Bella