Accoglienza migranti / I Camilliani di Acireale pronti a ospitare due famiglie: la diocesi si prepara a seguire l’invito di Papa Francesco

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“In prossimità del Giubileo della Misericordia, rivolgo un appello alle parrocchie, alle comunità religiose, ai La Croce di San Camillo nel cortile del Centromonasteri e ai santuari di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi”. È questo l’appello che Papa Francesco ha lanciato durante l’Angelus del 6 settembre scorso rivolto alle comunità religiose affinché aprano le porte ai migranti. Questa proposta ha subito innescato un acceso dibattito sia nel mondo civile che in quello religioso. È sicuramente un bene che se ne parli ma perché le parole del Santo Padre diventino “gesti concreti” bisognerà affrontare (e superare) non pochi cavilli, soprattutto da un punto di vista legale. La Caritas di Acireale e gli uffici diocesani nelle scorse settimane hanno avviato il dibattito sul tema: “Dobbiamo essere misericordiosi sempre, il problema però sono le difficoltà giuridiche che queste accoglienze comportano. Per esempio non tutti i migranti sono profughi. Dobbiamo ancora capire come superarle”, ha dichiaro mons. Guglielmo Giombanco, vicario generale della diocesi di Acireale, aggiungendo che “sono tante le realtà diocesane che già assistono famiglie indigenti, compresi alcuni profughi”. Il centro di prima accoglienza San Camillo, per esempio, che rappresenta uno scrigno di speranza per tante persone bisognose. “Come comunità abbiamo dato la disponibilità di ospitare una famiglia di migranti nella nostra casa di Acireale e una in quella di Riposto. Nella nostra struttura trovano sollievo già molti indigenti e alcuni profughi che sono di passaggio. Alcuni di loro li raggiungiamo per strada portando un pasto caldo”, rivela fra  Vincenzo Duca, della Casa Sollievo San Camillo di Acireale. Intanto la prossima settimana si svolgerà il Consiglio episcopale permanente (30 settembre – 2 ottobre) in cui i vescovi saranno impegnati a  individuare modalità e indicazioni da offrire a ciascuna diocesi. Qualcuno però non ha perso tempo: la parrocchia di Sant’Anna in Vaticano ha accolto una famiglia siriana (padre, madre e due figli). E l’altra parrocchia, quella di San Pietro, sta svolgendo gli ultimi adempimenti per l’accoglienza di una seconda famiglia.

Domenico Strano

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