Acireale ha dato l’ultimo saluto a mons. Ignazio Cannavò in maniera sobria e composta. Nella basilica Cattedrale gremita di gente, alle 15,30 di martedì 20 ottobre, ha presieduto la cerimonia esequiale il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo e primate delle Chiese di Sicilia, che si è presentato come figlio “di questa Chiesa locale” e come amico e discepolo del fratello Ignazio, vescovo. Era affiancato dal vescovo di Acireale mons. Antonino Raspanti e dal vescovo emerito di Messina mons. Calogero La Piana, che rappresentavano le diocesi in cui mons. Cannavò era stato vescovo. Concelebravano numerosi altri vescovi siciliani (tra cui si notavano gli ex vescovi di Acireale Giuseppe Malandrino, Salvatore Gristina e Pio Vigo, ed il vescovo acese Paolo Urso), oltre a tantissimi sacerdoti, molti dei quali provenienti da Messina. Era inoltre presente il rettore dell’Almo Collegio “Capranica” di Roma, del quale mons. Cannavò era stato allievo.
Le spoglie mortali di mons. Ignazio Cannavò erano state racchiuse in una cassa semplicissima di legno chiaro poggiata direttamente a terra, senza alcun supporto, ai piedi dell’altare, sovrastata dalla mitria vescovile e dal libro dei Vangeli, aperto. “Siamo qui – ha esordito il card. Romeo all’inizio della funzione – non per celebrare la morte, ma la vita, la pienezza della vita in Cristo della quale sta già godendo il fratello Ignazio, vescovo”. Anche durante la messa celebrata in mattinata presso l’Oasi “Maria SS.ma Assunta” di Aci Sant’Antonio, dove mons. Cannavò ha concluso il suo cammino terreno e dove era stata allestita la camera ardente, il direttore don Alfio Donzuso aveva invitato i presenti a pregare il Signore affinché ammetta subito in Paradiso l’anima eletta di mons. Cannavò.
Durante l’omelia, il card. Romeo ha poi descritto mons. Cannavò come un pastore lungimirante, che negli anni ’70 immediatamente successivi alla conclusione del Concilio ecumenico Vaticano II, ebbe chiara visione del cambiamento post-conciliare: “dialogare col mondo moderno”.
Alla fine della cerimonia, il vescovo di Acireale mons. Antonino Raspanti ha dato lettura dei vari messaggi di condoglianze ricevuti, tra cui quello del Segretario di Stato Vaticano mons. Pietro Parolin, del presidente card. Angelo Bagnasco e del segretario generale mons. Nunzio Galantino a nome della Cei (Conferenza Episcopale Italiana), dei cardinali Salvatore De Giorgi (arcivescovo emerito di Palermo) e Francesco Montenegro (arcivescovo di Agrigento).
A conclusione del rito, la salma di mons. Ignazio Cannavò è stata traslata nella Cattedrale di Messina, dove sarà tumulata e dove in serata è stata tenuta una veglia di preghiera, mentre il giorno successivo, mercoledì 21 ottobre, alle ore 11, mons. Antonino Raspanti ha celebrato la messa esequiale. In questo frangente, mons. Raspanti si sta ritrovando a fare da elemento di congiunzione tra le due diocesi, in quanto titolare di Acireale e amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Messina – Lipari – Santa Lucia del Mela.
Diamo infine notizia che “L’Osservatore Romano”, organo ufficiale della Santa Sede, ha pubblicato il necrologio di mons. Ignazio Cannavò in data 21 ottobre, a pag. 7, nella rubrica “Lutto nell’episcopio”.
Nino De Maria