Itinerari / Le amene valli di Zafferana Etnea punto di forza per lo sviluppo turistico e occupazionale della zona

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La Valle del Bove

Zafferana Etnea è una cittadina che sorge a 574 m. sul livello del mare, nelle pendici orientali dell’Etna; all’interno del suo territorio si estendono numerosi paesaggi di inestimabile bellezza naturalistica, che ogni anno attraggono numerosi turisti provenienti sia dal territorio nazionale che dall’estero. Fra queste aree naturalistiche dobbiamo annoverare la Valle del Bove, la Valle di Calanna e la Valle di San Giacomo, che rappresentano per la cittadina etnea un punto di forza per lo sviluppo turistico escursionistico della zona circostante e che mira sia a valorizzare il territorio che a promuovere l’occupazione.

La Valle del Bove
La Valle del Bove

La Valle del Bove, un’ampia depressione originatasi in un periodo compreso fra 200 e 100 mila anni fa, che si estende per 37 km, ha rappresentato nei secoli un enorme serbatoio naturale che ha protetto la cittadina etnea dalle varie eruzioni. Al suo interno si possono ammirare i poderosi dicchi, le diverse dagale e i criteri avventizi come Monte Simone e i Monte Centenari che si sono formati durante le eruzioni del 1811-1812 del 1852-1853. Altresì sono ben visibili le colate laviche del 1991/1993. La Valle Calanna, fino al dicembre del 1991, era un’ampia estensione verde ricca di vigneti, frutteti, castagneti, case rurali e di abbondanti sorgenti d’acqua che rifornivano sia la valle che il centro etneo. Durante l’eruzione del 1991/1993 l’intera valle fu ricoperta dalle colate laviche trasformandosi in un suggestivo deserto lavico.
Un’altra area di grande interesse naturalistico-botanico è la Valle di San Giacomo. Un’oasi di verde, ricca di boschi di leccio, roverella, carpino nero, castagno, di quercia da castagno, di ginestre. Nella Valle si trovano anche i ruderi dell’ex Priorato di San Giacomo, monastero dei benedettini che fu costruito intorno al XII secolo. Questa struttura insieme alla chiesa dedicata a San Giacomo furono distrutti dagli eventi sismici del 1693. Attorno al monastero si formò il primo nucleo abitato di Zafferana composto da case rurali di contadini e pastori.

    Giuseppe Russo