“Siate sempre instancabili operatori della Carità”

0
89

Venerdì 9 settembre, nella chiesa “Maria SS.Odigitria” di Acireale, mons. Pio Vittorio Vigo, Arcivescovo-Vescovo di Acireale, ha celebrato la Santa Messa mensile in suffragio degli iscritti alla Pia Opera vincenziana. E’ stata, questa,  l’occasione per rivolgere un saluto alle conferenze cittadine, a pochi giorni dalla conclusione del suo mandato episcopale.

All’inizio della celebrazione, don Roberto Strano, consigliere spirituale del Consiglio Centrale della Società di San Vincenzo dé Paoli di Acireale, ha ringraziato mons. Vigo per tutte le attenzioni avute verso le attività della S.Vincenzo. “Lo ringraziamo per averci seguito e spronato a fare sempre di più e sempre meglio. Terremo presente l’invito, rivoltoci durante questi nove anni di episcopato, ad essere instancabili operatori della carità”.

Mons. Vigo nella sua omelia ha ricordato che Dio è Carità, quindi “amare i fratelli permette di realizzarci come figli di Dio. Se ami Dio, infatti, devi amare il fratello”. Ha inoltre precisato che per il vincenziano vivere la “Carità” non vuol dire limitarsi a visita al fratello o alla sorella sofferenti, ma farlo con la necessaria partecipazione interiore, a imitazione dei sentimenti propri di Cristo Gesù. “Il mio augurio – ha concluso il vescovo – è che possiate continuare nel vostro esercizio di amore, tenendo sempre presente che l’Eucaristia, fonte dell’amore, è la scuola per imparare ad amare i fratelli”.

Mons. Vigo con il direttivo del Consiglio Centrale

Al termine della funzione religiosa, il presidente del Consiglio Centrale, Nino Oliva, ha voluto porgere il suo saluto e il personale ringraziamento a mons. Vigo, sottolineando l’ottimo rapporto instauratosi in questi anni.

“Il vescovo ci è stato sempre vicino; ha guardato e seguito con paterno affetto, attenzione e disponibilità le numerose attività organizzate dalla S.Vincenzo, assicurandoci il suo sostegno morale e materiale. Lo ringraziamo anche per averci dato la possibilità di utilizzare, dopo i necessari lavori di adattamento, alcuni locali dell’ex Città del Fanciullo per consentire la distribuzione degli alimenti anche a quelle conferenze cittadine che non disponevano di idonei locali”