Un lavoro certosino, accurato, preciso, meticoloso. Marcello Proietto è l’artefice del riordino dell’epistolario Pennisi di Santa Margherita, frutto di impegno e alta professionalità. Indici dell’epistolario della famiglia Pennisi di Santa Margherita di Acireale edito dall’Accademia di Scienze, Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei Dafnici è un’opera che rimarrà una pietra miliare nelle pubblicazioni dell’Accademia.
Tutto ha inizio negli anni ’70 del secolo scorso, quando la famiglia Pennisi di Santa Margherita, una delle famiglie acesi più in vista e di nobili natali, decide di regalare all’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici il carteggio dei suoi avi e in particolare la corrispondenza tra il barone Giuseppe Pennisi, la moglie Maria Paternò Castello dei Marchesi di San Giuliano e il loro unico figlio Pasqualino.
Il poderoso epistolario si compone di oltre 5000 unità tra lettere, cartoline e missive di vario genere e si snoda lungo un periodo di tempo compreso tra il 1894 e il 1938. Anni di grandi cambiamenti in tutti i settori: l’avvento di nuove invenzioni che rivoluzioneranno lo stile di vita di molti cittadini; il fermento politico con il cambiamento della società e i Savoia al potere. Grandi eventi anche nell’ambito letterario e culturale in genere: sono gli anni dei grandi poeti come D’Annunzio, che si spegnerà proprio nel 1938.
Il fondo assume grande importanza non solo perché è uno spaccato di vita di una nobile famiglia a cavallo tra l’800 e il ‘900, ma è una testimonianza diretta della vita dell’epoca. Le missive tra Giuseppe e Maria sono tenere, ma al tempo stesso testimoniano come tra i due coniugi ci fosse una perfetta intesa non solo legata al rapporto coniugale ma anche una intesa intellettuale, che li portava a colloquiare e a disquisire di argomenti di varia natura. L’attività politica di Pennisi sarà lunga: eletto deputato per ben quattro legislature dal 1913 al 1929, svolgerà la sua intensa attività nella capitale, ma il cuore e gli affetti restano nella sua Acireale. Le lettere all’adorata moglie toccano argomenti intensi, importanti, come la sua attività di deputato che si snoda dal governo Giolitti all’avvento del fascismo, con la prima guerra mondiale e il sentore di una seconda guerra che purtroppo ci sarà alcuni anni dopo. Maria è una donna colta, raffinata e la partecipazione alla vita sociale della sua città la rende parte attiva dei fermenti sociali e culturali, non dimenticando, allo stesso tempo, l’assistenza ai meno fortunati e ai bisognosi, impegno tipico delle nobildonne dell’epoca.
Nell’agguerrita lotta politica Giuseppe Pennisi ebbe come concorrente diretto l’avvocato Giuseppe Grassi Voces, figlio del senatore del Regno Michele Grassi Pasini. Grassi Voces era il rappresentante della Lista Municipale e nello scontro politico si formarono due fazioni, gli scioani sostenitori di Pennisi di Santa Margherita e i baiocchi sostenitori del Grassi Voces.
Il volume di Marcello Proietto, cultore di Storia Medievale e Paleografia Latina presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli studi di Catania ed esperto in beni archivistici e librari, merita attenzione. L’autore, con grande abnegazione, è stato un esperto e profondo conoscitore non solo della nobile famiglia Pennisi ma anche della storia patria di quegli anni. Oggi, oltre alla pubblicazione libraria, l’epistolario è ben conservato in dieci faldoni ad uso di studiosi e ricercatori di storia locale e nazionale.
Gabriella Puleo