Nell’accogliente sala conferenze dell’ex Angolo di Paradiso, alla Villa Belvedere di Acireale, è stata presentata l’edizione 2016 del Carnevale di Acireale. O forse sarebbe meglio dire “edizioni”, dato che da quest’anno si farà letteralmente in tre, forse per far dimenticare il più possibile la coraggiosa, e a quanto pare inevitabile, scelta di proporre i carri allegorico grotteschi dell’anno scorso.
Ad attorniare Antonio Coniglio, presidente della Fondazione del Carnevale, le più alte cariche della città, tra cui segnaliamo il presidente del consiglio Raneri accompagnato dal sindaco Roberto Barbagallo. Presenti anche il neo assessore al Turismo Anthony Barbagallo e il deputato regionale Nicola D’Agostino.
A presentare le novità del format, il direttore artistico Giulio Vasta che introduce quasi subito una delle scelte più discusse: lo spostamento a fine aprile della parata dei carri infiorati. Obiettivo, destagionalizzare il carnevale e ampliare l’offerta turistica della città. Così nel 2016, unita alla tradizionale manifestazione invernale, che si apre il prossimo 30 gennaio, e a quella estiva che ha preso piede da qualche anno, Acireale ospiterà anche il Carnevale dei fiori dal 23 al 25 aprile.
Proprio la scelta di sfruttare la data del 25 aprile ha scatenato polemiche e perplessità. L’anniversario della liberazione dal nazifascismo è infatti istituita festa nazionale, è indubbiamente una data che invita alla memoria e a tale scopo impegna in tutta Italia le istituzioni cittadine in attività e commemorazioni. Ha fatto discutere dunque che sia stata scelta proprio per festeggiare un carnevale fuori periodo e che non sia arrivata una retromarcia che in un primo momento sembrava caldeggiata anche all’interno dell’organizzazione.
Tra le novità di quest’anno l’assenza dei carri il giovedì grasso, giornata che sarà dedicata alle sfilate dei gruppi scolastici, agli artisti di strada e alle scuole di danza; dopo tanti anni tornano da quest’anno le maschere singole in cartapesta, tutte realizzate da giovani artigiani. Altra novità è “Balla coi carri” di giorno 6 febbraio, quando i giganti di cartapesta diventeranno discoteche all’aperto in diversi punti della città.
Nessun grande nome della musica, ma saranno tutti artisti e musicisti siciliani che si alterneranno negli spettacoli previsti sul palco di piazza Duomo. Restano le tradizionali attività di contorno al carnevale, con l’interessante novità della “Coppa Carnevale”, torneo di calcio per rappresentative Under 17. Riparte per il secondo anno la lotteria del carnevale, che stavolta si concluderà il 30 aprile.
“Rivendichiamo il coraggio di una scelta difficile e lanciamo una sfida che chiama in causa tutta la città. Quest’edizione deve essere un’occasione per una riflessione circa le scelte che stiamo compiendo. Vogliamo mettere al centro del nuovo progetto l’artigianato artistico presente in città e integrarlo in un percorso organico di sviluppo per la città. Questa idea comporta anche rinunce e sacrifici e prevede tappe precise”.
A parlare è il presidente della fondazione Antonio Coniglio, che si assume la responsabilità di scelte impopolari, in nome di un progetto a lungo termine: “Vogliamo recuperare la cittadella del carnevale, in termini di sicurezza e dignità, e proporre alla Regione Siciliana un progetto articolato per arricchire l’offerta turistica, solo così possiamo trasformare il Carnevale in un reale strumento di sviluppo e investimenti.”
Ennesima edizione di transizione dunque, senza grandi nomi, senza grandi investimenti, senza nessuna rivoluzione, ma con molti volti noti, con qualche discussa novità e con una finora soltanto annunciata strategia di cambiamento. Alla fondazione bisogna riconoscere il coraggio di provare a rimescolare le carte, ma è pure vero che affidandosi al sostegno pubblico nel breve periodo difficilmente sarà possibile rompere questo circolo vizioso e che per una rigida legge di mercato gli investimenti privati si allontanano da una manifestazione che resta ancora troppo provinciale. L’augurio è che il clima sia più mite di quello della passata stagione, e che Acireale possa tornare a mostrarsi in una delle sue facce più belle, diversamente non sarebbe strano un ulteriore calo di presenze in previsione dell’appuntamento primaverile, che presenta l’unico elemento di novità e che sembra facile intuire genererà polemiche che avranno risalto non solo nelle cronache cittadine.
Salvo Tomarchio