La neve, che nella mattinata di domenica 17 gennaio ha iniziato a cadere assidua e silenziosa su Randazzo, non ha impedito lo svolgimento della solenne celebrazione tenutasi nella Basilica di Santa Maria per il 95° anniversario della beatificazione di Domenico Spadafora.
Il frate domenicano, illustre per natali, ma ancor più per fama di santità, nacque proprio nella cittadina etnea nel lontano 1450, e si spense, dopo una vita votata all’umiltà, all’obbedienza, alla preghiera, al sacrificio e all’amore verso il prossimo, nell’anno 1521 a Montecerignone, pittoresco centro del Montefeltro, dopo avervi fondato una chiesa e una comunità di frati.
E proprio il 16 gennaio dell’anno 1921 fu proclamato beato dal Sommo Pontefice Benedetto XV, mentre le due comunità di Randazzo e Montecerignone si sono gemellate nel 2004.
Per officiare la Messa è venuto sul posto don Cristoforo Bialowas, già parroco del Santuario del beato Domenico a Montecerignone, che da anni si spende per la causa e si batte per la ripresa del processo di canonizzazione: nominato nel 2006 postulatore diocesano dal vescovo di San Marino e Montefeltro, adesso è postulatore romano presso la Congregazione dei Santi di Roma, presieduta dal cardinale Amato.
Ad accoglierlo, col consueto calore e affabilità, il parroco don Domenico Massimino, e il sindaco di Randazzo prof. Michele Mangione, soddisfatto per questo primo incontro con il sacerdote polacco e con la realtà del beato Domenico.
Il celebrante, nel corso dell’omelia, ha ripercorso per sommi capi i momenti salienti della biografia del beato, e l’iter della causa, raccomandando ai presenti l’impegno e l’assiduità nella preghiera, in attesa di qualche miracolo che possa accelerare il percorso. Si è poi soffermato a commemorare la figura del principe Michele Spadafora, discendente del beato e attore della causa di santificazione, scomparso recentemente lasciando un vuoto profondo. Inoltre ha presentato una sua nuova pubblicazione, un volumetto sul beato Spadafora ricco di immagini e di riflessioni, uscito proprio in occasione del 95° anniversario, per i tipi della casa editrice Velar di Bergamo nella collana blu, “Messaggeri d’amore”.
Al termine, i fedeli intervenuti hanno avuto la possibilità di accostarsi alla reliquia del beato Domenico, che lo stesso don Bialowas aveva donato nel 2005 alla comunità randazzese.
Maristella Dilettoso