Libri / Il Vangelo della Misericordia. L’itinerario teologico di mons. Leuzzi per un nuovo sviluppo globale

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Il primato della progettualità comune sulla socializzazione come semplice appartenenza: una lettura in chiave sociale, quella che monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare della Diocesi di Roma, ha voluto dare al suo “Vangelo della Misericordia”, testo edito dalla Libreria Editrice Vaticana e presentato nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Messina.

Durante l’incontro, introdotto dal monsignor Antonino Raspanti, amministratore apostolico dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari, e Santa Lucia del Mela, e moderato dal direttore generale dell’Università, Francesco De Domenico, è intervenuto il professore Pietro Perconti, prorettore alla didattica e docente di Filosofia della mente, il quale ha sottolineato il passaggio del Cristianesimo da religione a Vangelo, grazie all’apporto della testimonianza come fatto sociale.

Mons. Lorenzo Leuzzi
Mons. Lorenzo Leuzzi

Un testo che si sviluppa in gran parte per coppie di concetti, come la distinzione tra fede religiosa e fede teologale, che diventa anche distinzione tra religione e Vangelo. “Il Cristianesimo – ha detto Perconti – si è affermato in maniera diversa dalle altre religioni, poiché non era nato strutturalmente come tale ma, la testimonianza di persone che hanno vissuto l’esperienza dell’incontro con Gesù, corrisposto a un’urgenza di salvezza, ne ha determinato il cambiamento”.

La forza impressa dal Cristianesimo nella storia del pensiero occidentale dev’essere riletta alla luce del cambiamento epocale che tutti noi stiamo vivendo: “Non sempre – ha sostenuto monsignor Raspanti – riusciamo a cogliere la forza che c’è in tante azioni di Papa Francesco, che precorre e addita posizioni politiche e ideali. Si pensi alla trasferta a Lampedusa, pochi giorni dopo la sua elezione o al recente viaggio a Cuba, espressioni della progettualità che tutti in Italia denunciano come mancanza assoluta di futuro, soprattutto per i giovani”.

il vangelo della misericordiaLa polarità che la fede ha tra il Vangelo e la religione si traduce in un realismo storico, sostiene l’autore, quello che Bergoglio definisce il cambiamento d’epoca, che nella Evangelii Gaudium si traduce nel ritorno al primato della realtà sull’idea, realizzabile soltanto se si agisce secondo coscienza: “Dobbiamo avere qualcosa di sensato da dire, al di là dell’etichetta cattolica – ha detto Mons. Leuzzi – poiché spesso i religiosi sono i non credenti e non i cattolici”.
Il Vescovo romano sottolinea nel suo testo tre date che hanno una fondamentale importanza nel cambiamento della società mondiale: la caduta del muro di Berlino, l’attentato alle Torri Gemelle e la crisi economica mondiale del 2008; da qui in poi tutto è cambiato, anche il concetto di fede, che non può più restare pura dottrina religiosa o impersonale proselitismo. “L’essenza vera del Vangelo della Misericordia – ha concluso Leuzzi – è tutta nell’annuncio della presenza di Dio nella storia e non nella fede come tradizione religiosa”.

Il ruolo del cattolico, dunque, è quello di cooperare concretamente con Dio per realizzare quel processo di trasformazione della convivenza umana in costruzione. In tal senso, ha sottolineato in chiusura di dibattito il direttore generale dell’Ateneo messinese, la ragione insieme alla conoscenza diventa elemento propulsore per uno sviluppo umano in cui si possa riaffermare il primato della progettualità.

L’evento, promosso dall’Ufficio diocesano di Pastorale universitaria diretto da don Giovanni Ferrari, in collaborazione con l’Ateneo peloritano, è il primo di una serie d’incontri programmati in quest’anno giubilare, per riflettere e confrontarsi partendo dall’attualizzazione della dottrina sociale della Chiesa.

 

Rachele Gerace

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