Riportiamo l’intervista di Sicilia Mondo a Salvatrice Castiglione, presidente e socio fondatore della Corporazione Siciliana del Cile (COSIC), da 20 anni aderente all’associazione siciliana.
Castiglione,71 anni, nata a Paceco (Trapani), da 60 anni in Cile. Ha ricoperto incarichi di grande responsabilità nel settore associativo ed assistenziale.
A Salvatrice abbiamo domandato:
– Come è vista la situazione italiana in Cile?
“L’Italia è considerata una nazione di grande cultura. La comunità cilena guarda all’Italia come una nazione di grande progresso, di innovazione e all’avanguardia anche nello sport e nelle corse per i successi della Ferrari. Tutti vorrebbero visitare l’Italia perché è un’attrattiva. Mio nipote Tomas, di 21 anni, figlio di mia figlia, tramite l’Università Cattolica del Cile, dove fa il quinto anno di ingegneria, ha vinto una Borsa di studio per 6 mesi a Bologna. E’ tornato entusiasta ed orgoglioso per come ha trovato l’Italia, per l’esperienza vissuta e per il modo elegante in cui vivono gli italiani. Sono tanti gli studenti che tramite le scuole e le Università realizzano interscambi con altri Paesi. Per noi emigrati vecchio stampo che parliamo sempre della nostra Italia, questo è motivo di grande commozione che ci fa sentire orgogliosi di essere ancora italiani”.
– Come vive la comunità siciliana di Santiago?
“La comunità siciliana in Cile è piccola. Ho lottato tanto per tenere unita la comunità siciliana. Gli anziani, quelli che amavano la nostra bella e amata terra, tendono a scomparire. Le nuove generazioni, ed in modo particolare i giovani, pur sentendosi italiani, non hanno entusiasmo per mancanza di motivazioni. Come presidente e socio fondatore del COSIC, debbo dire che nonostante tutto, la nostra Corporazione funziona bene. Ci incontriamo nelle manifestazioni, nelle feste e nelle ricorrenze. La mia famiglia tiene rapporti con oltre 100 parenti. Io sono la corresponsabile della comunità per la nostra amata Italia e Sicilia. La comunità italiana in Cile è ben vista e rispettata”.
– Come va l’economia in Cile?
“Complessivamente non si sta male. Però l’economia del Paese ha risentito della crisi che ha colpito gli altri Paesi sudamericani. C’è stato un aumento dei prezzi ed è aumentata anche la disoccupazione. Per la prima volta si sono creati gruppi di autentica povertà. Si spera ora nelle riforme che il Governo ha promesso, ma non manca la delusione perché si parla molto e si realizza poco. Tante famiglie, per l’ incertezza dell’ economia, rimandano i loro progetti a tempi migliori”.
– C’è ospitalità per i giovani che arrivano a Santiago?
“Non si registrano giovani italiani che vengono in Cile in cerca di lavoro. La crisi che ha colpito anche il nostro Paese, ha fatto sì che molti giovani, pur avendo titoli di studio e varie specializzazioni, non trovando lavoro in Cile, tentano di recarsi all’estero, guardando ai Paesi occidentali più avanzati. In primo luogo al Nord America”.
S.M.