Dal 22 al 24 aprile, si è tenuta ad Augusta la seconda esercitazione di protezione civile regionale, “San Domenico, Augusta 2016 – Rischio sismico”, dopo quella del 2012.
L’esercitazione, organizzata dalla Misericordia di Augusta in collaborazione con il dipartimento regionale di protezione civile, ha visto la partecipazione di volontari provenienti da tutte le province della Sicilia, di medici, infermieri, formatori sanitari, psicologi e degli studenti del secondo istituto superiore “Arangio Ruitz” di Augusta.
Tra le simulazioni scosse simiche, scoppio di bombe, crollo di villaggi turistici.
Numerose le adesioni delle cavie, immediato l’intervento delle Misericordie, notevole l’organizzazione; tra gli obiettivi formare e addestrare i volontari.
Durante l’ultima giornata, un momento di preghiera con il frate Maurizio Sierna – correttore spirituale della Misericordia di Augusta –, che ha benedetto i presenti e ricordato i tre luoghi in cui esercitare il comandamento dell’amore: la famiglia, la società e il posto di lavoro.
L’ultima esercitazione, che si è svolta nel cuore della città, riguardava un terremoto di magnitudo 5.9.
Abbiamo incontrato Marco Arezzi, il governatore della Misericordia di Augusta, e gli abbiamo posto delle domande.
Qual è stato il risultato di queste giornate?
«Ottimo, importante capire cosa sappiamo fare e dove dobbiamo migliorare. Il nostro scopo era quello di addestrare e formare i volontari , capire se avevano lacune. I volontari sono stati supportati da medici e da infermieri, in ogni ambulanza era presente un formatore confederale che non giudicava il lavoro dei volontari ma li aiutava a prestare il corretto soccorso. Come gli stessi formatori hanno evidenziato, i volontari sono abbastanza preparati».
Quanto tempo avete impiegato per organizzare questa esercitazione? Che lavoro c’è dietro?
«È massacrante, ci vogliono ben 6 mesi di preparazione, gli ultimi 15 giorni prima dell’esercitazione si stravolge tutto e bisogna andare a perfezionare tutto il lavoro svolto. Tutti i volontari della Misericordia di Augusta hanno dato disponibilità per fare questa esercitazione; si sono divisi in gruppi, una parte ha esercitato in sala operativa, un’altra nella logistica, un gruppo nella realizzazione degli scenari, un’altro nel sanitario».
In merito al progetto “Scuola sicura”?
«Riguarda il secondo istituto superiore “Arangio Ruitz” di Augusta, è nato con confederazione e col progetto “Geco” – Generale comunità –. “Scuola sicura” è un progetto durato 4 mesi, abbiamo preparato 40 ragazzi della scuola al primo soccorso e adesso li abbiamo portati all’interno del campo, fatto vedere loro cosa sono le Misericordie e come si agisce dentro e fuori dalle ambulanze. Gli studenti sono stati presenti tutti e tre i giorni a fare l’esercitazione».
Come è stata la loro partecipazione?
«Abbiamo ottenuto il risultato che volevamo: la maggior parte di questi ragazzi hanno già fatto domanda per inserirsi in Misericordia».
Graziella De Maria