EuroStars / Gigi Buffon, vent’anni da numero uno

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Gigi Buffon in maglia azzurra

A Mosca, il 29 ottobre 1997 è una serata gelida. Una intensa nevicata si abbatte sulla città mentre allo Stadio Dinamo si disputa Russia-Italia, match valido per le qualificazioni ai mondiali di calcio del 1998. Al trentesimo minuto di gioco, con il risultato ancora bloccato sullo 0-0, il numero uno degli azzurri, Gianluca Pagliuca, è costretto ad abbandonare il terreno di gioco dopo uno scontro con Andrej Kanchelskis, funambolica ala destra all’epoca in forza alla Fiorentina di Batistuta e Rui Costa. Al suo posto, con la maglia numero 12 e appena diciannovenne, Gianluigi Buffon fa il suo debutto con la nazionale maggiore.

L’esordio del giovane portiere del Parma è pressoché perfetto: sicuro e preciso, Buffon mostra le sue qualità per l’intera partita, esibendosi in una difficilissima parata all’angolino basso poco dopo il suo ingresso in campo. Solo nel secondo tempo viene “battuto” dall’autorete di Fabio Cannavaro, che, pochi minuti dopo il vantaggio azzurro siglato da Christian Vieri,  fissa il risultato finale del match sull’1-1. Parte proprio da quella gelida sera di quasi diciannove anni fa in Russia la storia di Buffon con la maglia azzurra, una storia che dura tutt’ora. Con la fascia di capitano al braccio, sarà infatti ancora lui a difendere i pali della nostra nazionale tra un mese, ad Euro 2016.

I numeri di Buffon con la nazionale italiana sono impressionanti. Recordman di presenze (ben 156),  il portierone della Juventus ha partecipato da numero uno azzurro a cinque campionati del mondo (1998, 2002, 2006, 2010, 2014), tre campionati europei (2004, 2008, 2012) e due confederations cup (2009, 2013). Nella buona e nella cattiva sorte degli azzurri, Buffon ha sempre avuto un ruolo da assoluto protagonista.

Se il rigore parato negli ottavi di finale dei mondiali 2002 al coreano Ahn Jung-hwan non ha impedito l’ingiusta eliminazione  dell’Italia, alcuni grandi parate ai mondiali 2006 si sono rivelate decisive per quel magnifico trionfo azzurro. Sono almeno due gli episodi che meritano un ricordo preciso: nell’indimenticabile semifinale Italia-Germania vinta in extremis col micidiale 1-2 Grosso-Del Piero, Buffon effettua poco prima una straordinaria respinta sulla violenta conclusione di Lucas Podolski, mantenendo bloccato sullo 0-0 il punteggio; in finale, un miracoloso colpo di reni del numero uno azzurro neutralizza il potente e preciso colpo di testa di Zinedine Zidane, che chiuderà poco dopo la sua carriera calcistica,  con un gesto d’ira poco onorevole, oltre che con la sconfitta della sua nazionale. Quello del 2006, è un mondiale da incorniciare per Buffon che subisce su un pasticcio di Cristian Zaccardo l’unica rete su azione dell’intera competizione. Pochi mesi dopo, il numero uno dell’Italia sfiora la conquista del pallone d’oro, classificandosi secondo dietro al compagno di squadra Fabio Cannavaro, anch’egli autore di un mondiale eccezionale.

Alle successive due partecipazioni dell’Italia ai campionati del mondo, Buffon può ben poco di fronte ai fallimenti dell’intera squadra, eliminata al primo turno in entrambe le occasioni. Se nel 2010 Buffon disputa solo la prima partita a causa di un infortunio alla schiena, ai mondiali in Brasile non riesce ad impedire la disfatta della nazionale, malgrado alcune sensazionali parate contro la sorprendente Costa Rica e soprattutto, nell’ultimo match contro l’Urugay.

Agli scorsi campionati europei in Polonia e Ucraina, Buffon ha dato il suo preziosissimo contributo alla cavalcata degli uomini guidati da Cesare Prandelli fino alla finale, poi persa malamente contro i campionissimi spagnoli. I lettori ricorderanno di certo il rigore parato ad Ashley Cole ai quarti contro L’Inghilterra o forse alcune superbe parate in semifinale contro la Germania, in quella serata (forse irripetibile) in cui Mario Balotelli dava esclusivamente sfoggio al suo talento.

Nel corso di questi ultimi anni, Buffon ha continuato ad essere insostituibile sia in nazionale che nella Juventus. Proclamato appena due mesi fa, il “portiere più forte di tutti i tempi” dalla prestigiosa rivista francese France Football, il nostro numero uno rimane su altissimi livelli, malgrado abbia compiuto già da qualche mese 38 anni. Portiere di cui è impossibile elencare il palmares, si è appena laureato (per la quinta volta consecutiva), campione d’Italia con la Juventus, disputando una stagione praticamente perfetta. Innumerevoli i suoi interventi prodigiosi (chiedere a Balotelli Abate, Kalinic solo per ricordare i più recenti), praticamente a zero sbavature e imprecisioni. Insomma, per i prossimi Europei in Francia, dopo gli infortuni di Marchisio e Perin, il punto interrogativo su Verratti, i dilemmi di Conte sulle convocazioni, Buffon rimane una delle poche certezze. A quasi vent’anni dal suo esordio, L’Italia può ancora contare sul portiere più forte al mondo, con buona pace dei vari Neuer, Casillas e Hart.

Gabriele Pulvirenti

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