“Alzati, ti chiama”: riecco l’Azione Cattolica

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Come da consuetudine è stata convocata nei giorni scorsi, in prossimità del tesseramento per il nuovo anno associativo, l’Assemblea diocesana di Azione cattolica, evento topico con il quale si chiama a raccolta il variegato popolo dell’Ac diocesana. L’assemblea si è così trovata a riflettere insieme sul tema proposto dalla presidenza nazionale, sintetizzato nella breve frase “Alzati, ti chiama!”, tratta dal passo del Vangelo di Marco, dove si narra la storia del cieco mendicante Bartimeo guarito da Gesù per la sua grande fede. Ebbene, proprio in quelle sibilline parole “Alzati, ti chiama!”, spiega l’assistente di Ac don Alfio Raciti, è contenuto un messaggio di grande effetto per ogni cristiano: l’invito ad alzarsi dallo stato di cecità e povertà perché, senza distinzioni alcune di età o sesso, Dio rimane in attesa,  richiede l’impegno di ciascuno, perché non si è mai abbastanza per testimoniare nel mondo l’amore di Dio.

L’Azione cattolica, che opera dentro le comunità parrocchiali, che vive la fatica e il disagio celato nei singoli giorni, “non deve mai stancarsi di perseguire l’obiettivo, difficile ma bello, dell’essere santi, suscitando negli altri un desiderio di felicità”. Il nuovo anno associativo inizia, così, più che mai carico di iniziative e l’Ac scende in campo con un fitto calendario di appuntamenti, che, da dicembre ad Agosto, vedranno coinvolti i vari settori: Acr, giovani, adulti e M.L.A.C. Fra le prime date segnaliamo il 19 novembre, ore 18, per un approfondimento a conclusione dei 150 anni dell’unità d’Italia, dal titolo “Legge di Dio, legge degli uomini”, che avrà come relatori il biblista don Carmelo Raspa  e il giudice Pietro Currò.

L’incontro ha visto poi la partecipazione di una tanto attesa “guest star” nostrana, ossia il nuovo vescovo Antonino Raspanti,che, accolto calorosamente sulle note dell’Inno “C’è di più”, ha poi catalizzato l’attenzione dell’assemblea con la sua lectio divina incentrata sul brano di Marco sopra citato. Il vescovo ricorda l’impegno dell’Azione cattolica e la sua importanza “quale movimento atto a garantire una forte spinta alla forza evangelizzatrice della chiesa da parte dei laici cattolici, in piena collaborazione con la chiesa, ma con una configurazione autonoma propria”. Si sofferma poi nello spiegare l’importanza da riservare al momento dell’ascolto della Parola, illustrando ai presenti come la pratica  medievale della lectio “presupponga un ascolto qualificato” , che si avvale di alcune tecniche, affinatesi nel tempo, “ma che  attraverso le tecniche vuol essere piuttosto un atteggiamento del cuore e dell’intelligenza” per giungere ad una comprensione piena del messaggio. Dall’incontro emerge, quindi, come tutto sia pronto per ripartire, con gli animi volti alla ricerca di nuovi metodi per fare comunità, tenendo, però, presente ciò che si è e verso cosa si tende.

                                                                      Daniela Leone 

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