Scuola / Un cantiere in fermento. Manutenzione straordinaria, sicurezza e inclusione

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Sarà anche agosto, ma dalle parti di Viale Trastevere non è tempo di vacanza. Almeno così pare 268x179x270112-023-268x179.jpg.pagespeed.ic.yneaAsJcLudall’attivismo del Ministero dell’Istruzione, impegnato a proporre annunci e iniziative una dopo l’altra. L’ultima notizia, in ordine di tempo, riguarda gli stanziamenti per “oltre 550 interventi di manutenzione straordinaria delle scuole”. Sono pronti. Così ha annunciato il ministro Stefania Giannini dopo aver firmato la ripartizione per il 2016 dei 10 milioni di euro in più stanziati dalla legge Buona Scuola per i mutui agevolati con la Banca europea per gli investimenti attraverso i quali le Regioni potranno finanziare circa 350 interventi fra quelli inseriti nella Programmazione triennale approvata lo scorso anno. I 10 milioni coprono gli oneri di ammortamento a carico dello Stato e sviluppano un finanziamento totale di circa 240 milioni.
Una vera boccata d’ossigeno per gli istituti scolastici. E non è tutto. Continua Giannini, spiegando che va avanti il piano di “messa in sicurezza” delle scuole italiane: “Altri 47,5 milioni sono stati recuperati da economie di gara del programma di interventi #scuolesicure e li stiamo reinvestendo subito per finanziare ulteriori 204 interventi di manutenzione straordinaria. Lavoriamo per scuole sicure, ma anche più accoglienti: nelle prossime settimane emaneremo un bando per la progettazione e la fornitura di arredi innovativi e aule a misura di studente coinvolgendo gli oltre 600 istituti dove sono stati realizzati interventi con i primi 150 milioni del capitolo #scuolesicure”.
Avanti, dunque, sul versante dell’edilizia scolastica. Ma non solo. In una recente intervista, sempre il ministro ha parlato del nuovo progetto di “scuola inclusiva” e di uno stanziamento di 320 milioni di euro per tenere aperte le scuole dal prossimo anno scolastico anche il pomeriggio, e permettere così ai ragazzi di potenziare l’italiano, la matematica, ma anche lo sport, la musica, l’arte. L’idea è quella di estendere a livello nazionale la sperimentazione già avviata in alcuni istituti periferici di grandi città. L’obiettivo è una scuola inclusiva, che perda per strada il meno possibile di studenti. In un in’intervista a un quotidiano Giannini spiegava: “Siamo ancora al 14% di ragazzi che perdiamo per strada, soprattutto nella scuola secondaria di primo grado, quando sono ancora praticamente bambini. Più deboli i maschi e gli studenti di origine straniera. Ci sono regioni che hanno indici allarmanti, come la Sicilia, la Sardegna, la Campania. Significa che abbiamo una scuola che non è ancora riuscita a curare la sua patologia più grave, cioè includere i ragazzi e regalare loro quel riscatto sociale che solo l’istruzione può dare. Con questo piano puntiamo a cambiare le cose: abbiamo un progetto di scuola inclusiva a lungo termine, dal 2016-17 al 2020, usando complessivamente 620 milioni”. Milioni da distribuire non a pioggia, ma valutando le autocandidature delle scuole e secondo progetti precisi. E poi si apre il fronte delle “scuole aperte in estate”, ma qui andremmo troppo lontano.
Insomma, pur con le aule deserte, il “cantiere scuola” non smette la sua attività. E nelle prossime settimane dovrà addirittura accelerare, in particolare sul versante insegnanti, per garantire le nomine in tempo e terminare le procedure dei concorsi in atto.

Alberto Campoleoni

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