Pakistan / Chiusi dal governo undici canali televisivi cristiani, “Catholic Tv” ricorre a Cd e Dvd

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Il governo di Islamabad continua a perseguitare i cristiani in Pakistan; questa volta lo fa dichiarando illegali undici

catholiccanali televisivi cristiani. Informa un comunicato dell’agenzia Fides che l’ente del governo pakistano”Pakistan Electronic Media Regulatory Authority”, con una ordinanza. abbia imposto ai canali cristiani di interrompere le trasmissioni; tra questi c’è la Catholic Tv, rete cattolica diocesana di Lahore.
Padre Morris Jalal, fondatore e managing director di Catholic Tv, si è rivolto all’Acs (Aiuto alla Chiesa che Soffre) fondazione di diritto pontificio che sosteneva il canale attraverso un progetto biennale di aiuti da parte dei fedeli locali; Catholic Tv diffondeva film di matrice cristiana, filmati sulle attività della Chiesa locale, interviste, usando quale sede la parrocchia di San Francesco di Lahore, in un raggio di 10 km, a beneficio di circa 8.000 famiglie cattoliche, costituendo anche una fonte di reddito per 11 componenti dello staff. Padre Morris Jalal ha dichiarato: “La comunità cattolica, e più in generale cristiana, è amareggiata; in quanto cittadini come gli altri, i cristiani hanno il diritto di praticare la propria religione, ma se vengono bloccati allora non sono più cittadini uguali agli altri; noi, insieme alle altre emittenti, dobbiamo chiudere, e quando si impedisce l’espressione della fede, che è un diritto fondamentale, allora c’è persecuzione”. Ed ancora: “Dobbiamo sforzarci di far sì che questo divieto venga meno e protestare contro questa decisione, e speriamo lo faccia anche l’Occidente. In secondo luogo dobbiamo preparare Cd e Dvd, e usare i social media. Stiamo usando di più i social media, ma non possiamo fare a meno di una emittente televisiva, perché molte famiglie nelle zone rurali sono povere e prive di istruzione, e non dispongono degli strumenti per usare i social. Per questo dobbiamo preparare anche Cd e Dvd con contenuti cattolici, da distribuire alle famiglie”.

Un grido d’aiuto da parte di quella comunità che sta ancora leccandosi le ferite della scorsa Pasqua, quando a Lahore, durante la festa, un kamikaze si è fatto esplodere falciando 72 vite, di cui 30 bambini e 340 feriti.

Maria Pia Risa

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