Camilliani / A padre Avi targa del dott. Rapisardi per i trenta anni di missione in Kenia

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Da sx: Padre Avi e il dott. Rapisardi

Padre Francesco Avi, missionario camilliano, medico di 82 primavere, ha ricevuto una targa di riconoscimento dal dr. Emanuele  Rapisardi per il trentennale servizio pastorale e sanitario svolto in Kenia al “Tabaka Mission Hospital”.
All’incontro, che si è svolto nella Casa sollievo S. Camillo  di Acireale,  hanno partecipato medici ed infermieri del nostro territorio che hanno prestato servizio missionario in Kenia; ad organizzarlo è  stato il dr. Emanuele Rapisardi, radiologo di Aci Castello che per 26 anni durante le ferie si recava in Kenia nel “Tabaka Mission Hospital” a svolgere la sua professione a favore dei bisognosi.

Da sx: Padre Avi e il dott. Rapisardi

Dott. Rapisardi come le è venuta l’idea di far venire  ad Acireale padre Francesco Avi?
“Conosco padre Francesco da moltissimi anni, sin da quando mi recai per la prima volta al “Tabaka Mission Hospital” come volontario e, le assicuro, che lavorando  assieme a lui ho imparato molto sia sotto l’aspetto professionale che umano. Basti pensare che, quando i religiosi camilliani  gli affidarono di dirigere l’allora  piccolo ospedale di Tabaka, vi erano pochi posti letto e carenze di dotazioni sanitarie. Padre Avi ha portato l’ospedale ad avere 250 posti letto e le attrezzature sanitarie necessarie”.
Padre Avi, qual è oggi la situazione di Tabaka e del “Tabaka Mission Hospital” ?
“Tabaka è un piccolo centro di circa 3000 abitanti e, grazie all’ospedale, è conosciuto in tutto il comprensorio circostante; la popolazione riesce a vivere con i prodotti ricavati dalla coltivazione della terra e dalla vendita di vari oggetti artigianali. Quando arrivai al “Tabaka Mission Hospital” non c’era quasi nulla; adesso abbiamo una T.A.C., una sala operatoria attrezzata e delle incubatrici. Da noi vengono tante partorienti e così siamo riusciti a ridurre le mortalità neonatali”.
A lei che è del Trentino,  manca il suo Altopiano di Pinè?
“Si, mi manca. Un mio amico pittore, per alleviare la mia nostalgia, ha dipinto su una finta finestra il paesaggio di Pinè e nello sfondo la mia adorata chiesetta”.
 Ritornerà a Tabaka?
“Si, non appena avrò migliorato il mio stato di salute”.
L’organizzazione dell’evento, per la serata conviviale, è stata affidata a suor Veronica Tondini, infermiera, delle Suore Ministre degli Infermi di S. Camillo che ci ha detto: “ Sono rimasta sorpresa quando mi hanno detto di padre Francesco Avi, ne avevo sentito parlare ma non lo conoscevo personalmente”.
A rendere ancora più accogliente l’atmosfera, è stato l’ottantenne camilliano Padre Vincenzo Di Blasi che, con la sua immancabile armonica, ha deliziato i commensali con  raffinate musiche natalizie.

                                                                                                                     Salvatore Cifalinò