Punti di vista 9 / Il Bambinello di San Godenzo, simbolo di tutti i bambini che soffrono e muoiono per le guerre

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Il bimbo siriano salvato dai soccorritori
Il Bambinello di San Godenzo

La statuina del Bambino Gesù scoperta da Maria Laura Tringale a San Godenzo (un paesino in provincia di Firenze) e descritta nell’articolo che abbiamo pubblicato su queste colonne nei giorni di Natale (https://www.vdj.it/?p=45051), ci induce a fare alcune considerazioni.

Il Bambinello, recuperato tra le macerie della seconda guerra mondiale ed esposto nell’abbazia di San Gaudenzio, oltre ad avere un’espressione del viso dolcissima, ricorda, con le sue ferite inferte dai bombardamenti e dai danneggiamenti bellici, i volti di tanti bambini vittime delle guerre di oggi che interessano soprattutto i paesi dell’Africa e del Medio Oriente. Sono immagini crude e terribili alle quali non ci potremo mai abituare, perché i bambini sono sicuramente l’elemento più debole e più indifeso della società.

Il bimbo siriano salvato dai soccorritori

Come non pensare, anzitutto, alla foto del piccolo siriano pubblicata su tutti i giornali ed i media proprio qualche settimana prima di Natale? Sembra veramente la versione moderna del Bambinello di San Godenzo, con la faccia sporca di sangue, un occhio semichiuso, le braccia e le gambe ferite, gli abiti laceri e sporchi, i piedini nudi, la pelle di un colore strano che sembra ricoperta di polvere biancastra, ma con il viso impassibile, serio e concentrato e come immerso in pensieri più grandi di lui. E come non pensare ai tanti bambini che non ce l’hanno fatta, ai due piccoli cadaveri riversi sulla spiaggia, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo?

La piccola Hudea, impaurita dall’obiettivo del fotografo

Oppure alla piccola Hudea – anch’essa siriana – che qualche tempo fa alla vista del fotografo alzò le mani perché aveva scambiato per un’arma il suo teleobiettivo, con il viso pervaso da un’espressione di paura. Basta cercare su internet immagini di bambini profughi per trovarne a migliaia: alcuni di questi bambini sorridono, perché magari il fotografo ha chiesto loro di farlo, ma ripresi nella loro spontaneità sono quasi sempre impauriti, piangenti, con occhi seri e sbarrati che manifestano un’inquietudine interna, occhi che hanno visto forse cose terribili e più grandi di loro.

I piccoli che non ce l’hanno fatta a salvarsi

E allora quel piccolo Bambinello di San Godenzo è il modello che li rappresenta tutti, i bambini che soffrono e muoiono per colpa di tutte le guerre, quelle passate, quelle presenti e quelle future che vorremmo tanto non ci fossero più.

Nino De Maria

 

 

 

 

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