Diocesi / La nomina di mons. Guglielmo Giombanco a vescovo di Patti. Un saluto ed un pensiero per tutti i componenti della sua “nuova famiglia”

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Mons. Guglielmo Giombanco, vicario generale della diocesi di Acireale, è stato nominato da Papa Francesco vescovo della diocesi di Patti, in provincia di Messina.

Lo ha annunciato mons. Antonino Raspanti alle ore 12 di oggi, mercoledì 1° febbraio, nella Cattedrale gremita di folla, nel corso di un’assemblea straordinaria appositamente convocata d’urgenza. Dopo la recita dell’Angelus, il vescovo ha letto – esprimendo la gioia sua e di tutta la diocesi – la comunicazione pontificia, che è stata accolta da uno scrosciante e sentito applauso. Tra i presenti – presbiteri, religiosi, autorità, laici – erano pure presenti alcuni dei vescovi emeriti residenti nella nostra diocesi: il card. Paolo Romeo (arcivescovo emerito di Palermo), mons. Giuseppe Malandrino (arcivescovo emerito di Noto ed ex vescovo di Acireale), mons. Pio Vigo (vescovo emerito di Acireale) e mons. Paolo Urso (vescovo emerito di Ragusa).

Ad essi – oltre che a mons. Raspanti – mons. Giombanco ha rivolto il suo saluto ed il suo ringraziamento, ed in particolare, visibilmente commosso, a mons. Giuseppe Malandrino, il vescovo che lo ha ordinato presbitero nel 1991 e che oggi gli ha fatto dono della croce pettorale; lo stesso mons. Malandrino, alla fine dell’annuncio ufficiale, quando tutti i presenti si sono accalcati attorno al neo-vescovo per fargli gli auguri, gli ha posto sul capo il suo zucchetto vescovile. Erano pure presenti in Cattedrale la mamma e la sorella di don Guglielmo (ci viene istintivo continuare a chiamarlo così, data la conoscenza e l’amicizia che a lui ci legano da vecchia data), che egli ha citato tra le persone che ha voluto ringraziare per il contributo dato alla sua formazione ed al suo cammino sacerdotale.

Dopo aver rivolto un saluto ed un ringraziamento al Santo Padre Francesco ed al vescovo uscente di Patti, mons. Ignazio Zambito, mons. Giombanco ha letto il messaggio da lui inviato alla Chiesa locale di Patti, che da oggi costituirà la sua nuova famiglia, e si è affidato a Gesù Buon Pastore perché guidi i suoi passi. Ha quindi avuto un pensiero affettuoso per tutte le componenti della diocesi di Patti: famiglie, presbiteri, consacrate e consacrati, seminaristi, sorelle e fratelli delle altre confessioni religiose, amministratori dei quarantadue comuni presenti nel territorio della diocesi. Egli ha concluso quindi il suo messaggio affidando “voi e me alla materna intercessione della Vergine santissima, delle sante e dei santi che veneriamo nelle nostre comunità.”

Mons. Guglielmo Giombanco, cinquantenne, è originario di Piedimonte Etneo ed è stato ordinato sacerdote il 7 settembre 1991, dopo essere stato alunno del Seminario Vescovile di Acireale (dal 1980 al 1986) e del Pontificio Seminario Romano Maggiore (dal 1986 al 1991). A Roma ha pure frequentato la Pontificia Università Lateranense dove ha conseguito il Baccellierato in Teologia e la Licenza e Dottorato in Utroque Iure. Nella nostra diocesi ha ricoperto vari incarichi, tra cui segretario del Vescovo (con mons. Malandrino), vice cancelliere e poi cancelliere della Curia Diocesana, difensore del Vincolo del Tribunale Ecclesiastico di Acireale, vicario giudiziale e vicario episcopale per il culto e i sacramenti, rettore della basilica dei santi Apostoli Pietro e Paolo di Acireale (dal 2001 al 2012), docente di Diritto canonico e di Teologia dogmatica presso l’Istituto di Scienze Religiose “S. Agostino” e dal 2012 vicario generale della diocesi. È anche docente di Diritto canonico presso lo Studio Teologico “S. Paolo” di Catania, giudice presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale di Palermo e cappellano della Polizia Municipale di Acireale. È inoltre autore di numerose pubblicazioni di argomento giuridico e canonistico.

Porgiamo al “nostro” don Guglielmo Giombanco le felicitazioni di tutta la redazione e – unendoci agli auspici di tutta la diocesi – gli auguriamo un proficuo ministero episcopale al servizio della diocesi di Patti, sicuri che saprà farsi apprezzare e dare frutti di bene anche nella sua “nuova famiglia”, così come ha fatto nel corso dei venticinque anni di sacerdozio trascorsi nella nostra diocesi. Ancora non si conoscono le date della sua consacrazione episcopale e dell’insediamento, ma ne daremo immediata notizia ai nostri lettori non appena saranno rese note.

Nino De Maria

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