Istituto San Michele / S’è parlato della famiglia nell’annuale convegno degli ex alunni dello storico collegio acese

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Con l’avvento della bella stagione, anche quest’anno l’Istituto San Michele di Acireale ha aperto le porte agli ex-alunni con il tradizionale ‘Convegno’ che si ripropone quale classico ‘rendez-vous’ per rinsaldare gli antichi legami sorti nel corso dei pregressi (e nella maggior parte dei casi anche remoti) anni di studio vissuti nell’austero collegio acese.

Nonostante le nuove generazioni non offrano, purtroppo, una significativa presenza nell’ambito dell’associazione degli ‘ex, essa prosegue comunque la propria attività, anche attraverso i continui aggiornamenti operati nell’ambito del sito web dell’Istituto.

Come da pluriennale tradizione, il Convegno, preceduto dalla celebrazione eucaristica presieduta, nella cappella dell’Istituto, da mons. Paolo Urso, si è aperta con il saluto del direttore padre Alfio Cantarella, anche a nome del presidente prof. Rosario Musmeci, quest’anno assente in quanto trattenuto a Roma da improcrastinabili ragioni di famiglia; in programma la relazione dell’illustre ospite di turno e la consegna di attestati agli ‘ex’ in ricorrenza del 50°, del 25° e del 15° anniversario del conseguimento del diploma di maturità.

Dopo i saluti iniziali, il segretario dell’Associazione degli ex-alunni avv. Giovanni Patti informava l’assemblea sulle modifiche di recente apportate allo Statuto dell’associazione. Di seguito, l’atteso momento della relazione, quest’anno affidata a mons. Paolo Urso, vescovo emerito di Ragusa, che intratteneva i presenti sull’esortazione apostolica ‘Amoris laetitia’ di Papa Francesco sul tema della famiglia che, nei tempi moderni, è minacciata nella propria unità da molteplici fattori esterni. Mons. Urso prendeva spunto da un racconto di don Mario Bellora, il quale accosta la famiglia alla parabola del ‘buon samaritano’: il Signore Gesù, ‘buon samaritano’ si china a lenire le ‘ferite’ della famiglia.

La famiglia, pur alle prese con le traversìe dei tempi moderni, continua a rimanere una scuola di umiltà che, senza pari, è in grado di offrire un contributo essenziale per una società giusta e solida. Il problema è: come affrontare le sfide della società attuale? Bisogna evitare atteggiamenti di denuncia retorica o di autoritaria imposizione e, dunque, suscitare una riflessione ed una maturazione nelle persone. Bisogna, cioè, riconoscere gli errori ed affrontarli, per una efficace correzione della rotta dell’impegno educativo e, dunque, affrontare le sfide con lucidità e serenità (sapendo che la famiglia è il cuore della vita umana) e, dunque, orientare le scelte alla luce del Vangelo, perché se è facile parlare d’amore è certamente ben più difficile vivere concretamente  tale realtà.

Prima che padre Cantarella consegnasse i diplomi agli ‘ex’ in ricorrenza, l’alunno Gianluca Belfiore ha offerto un intermezzo musicale, con l’esecuzione di un  ‘Notturno’ di Chopin al pianoforte.

La foto di gruppo nel grande cortile interno dell’Istituto ha preceduto il momento conclusivo del pranzo conviviale nel grande refettorio dell’Istituto.

Nando Costarelli

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