“A due anni dalla pubblicazione della graduatoria del Concorso nazionale giornalisti Rai, entrata in vigore il 16 ottobre 2015, non abbiamo ancora certezze sulle intenzioni dell’azienda nei confronti di 253 idonei vincitori”: così dichiara il Comitato per l’Informazione Pubblica, fondato da oltre 100 giornalisti iscritti nella graduatoria della selezione dei giornalisti Rai 2015. Comitato che, così, passa all’attacco con inziative pubbliche.
“Siamo professionisti – si specifica nella nota stampa appena diramata – giudicati come idonei ad esito di un concorso e attraverso prove pubbliche e trasparenti, disciplinate dalla Rai secondo le migliori modalità di selezione. Siamo stati esaminati e valutati da una commissione di alto profilo, presieduta da Ferruccio de Bortoli, che ha manifestato all’azienda la propria soddisfazione per la preparazione dei candidati inseriti nella graduatoria.
“Eppure, a due anni dagli eventi – si sottolinea -, ancora non è dato sapere come la Rai intenda agire per assicurare la salvaguardia e il rispetto delle posizioni e aspettative sorte in capo agli idonei. Inizialmente l’azienda aveva dichiarato di assumere solo i primi cento, mentre a seguito di alcune interrogazioni parlamentari ha risposto – per la prima volta nella riunione della Vigilanza Rai del 10 maggio scorso – di essere intenzionata ad assorbirne il doppio, fino alla posizione di 201. Sinora sono stati chiamati 139 (al netto di 15 sostituzioni estive e di maternità); 392 partecipanti alla selezione sono stati giudicati idonei e, pertanto, restano ancora da assumere 253 colleghi.
“Ora però tutto tace, nonostante la Rai abbia dichiarato in più sedi di volersi rinnovare, obiettivo raggiungibile solo con il coinvolgimento di risorse umane adeguatamente preparate, quali sono stati valutati gli idonei.
“Come confermato – si aggiunge – dal parere pro veritate redatto per il Comitato dal prof. avv. Gianluca Maria Esposito, ordinario di Diritto amministrativo all’Università di Salerno e Direttore scientifico della Scuola anti corruzione e appalti, la graduatoria è vigente fino a nuovo concorso, che non andrebbe indetto finché tutti gli idonei non saranno stati chiamati, vista l’attuale presenza di un bacino professionale idoneo, aggiornato secondo le norme dell’Ordine dei giornalisti e legittimato all’assunzione a ruolo. Diversamente, con l’indizione di un nuovo concorso, si avrebbe uno spreco di denaro pubblico.
“Chiediamo alla Rai – così si chiude la nota stampa – di dare un orizzonte temporale per le chiamate di tutti gli iscritti nella graduatoria, che rappresenta l’unico bacino disponibile per le prossime assunzioni. Solo in questo modo, scongiurando il ritorno a chiamate dirette di ogni genere, l’azienda potrà proseguire sulla strada della chiarezza meritoriamente intrapresa col ‘concorsone’”.
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