Da qualche anno, con decreto legge, il 10 febbraio è stata ufficialmente istituzionalizzata la “Giornata del Ricordo” in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Il numero dei caduti rimane ancora incerto date le barbare modalità di esecuzione perpetrate dagli uomini del maresciallo Josip Broz Tito, cofondatore del partito comunista jugoslavo, nei confronti degli italiani che venivano gettati, spesso ancora vivi, in cavità del terreno carsico. Chi riuscì a salvarsi, per scampare alla pulizia etnica, fu costretto ad abbandonare il confine del versante orientale e quindi le terre natìe di Istria e Dalmazia. Come in molte città italiane, anche a Giarre, sono state organizzate delle manifestazioni di sensibilizzazione per un evento ancor oggi semi-sconosciuto. Promotori dell’evento i giovani de “ La Destra Giarre “ che hanno allestito un gazebo nella centralissima via Callipoli e divulgato materiale informativo alla cittadinanza per tutto il pomeriggio. “ A più di sessant’anni dall’eccidio ci sembra doveroso – ha spiegato Simone D’Urso, responsabile del gruppo giovanile – mantenere accesa nella coscienza di ogni cittadino la fiamma del ricordo di una tragedia prettamente italiana, che per sin troppo tempo è stata figlia di un silenzio spartano e assordante, che noi vogliamo ricordare.” Presente al fianco dei giovani, il leader siciliano di questo partito, nonché vice segretario nazionale, l’on. Nello Musumeci ha concluso la manifestazione descrivendo l’evento dal punto di vista storico e sociale. “Secondo il mio modesto parere – ha affermato Musumeci – moltissime persone in Italia non sono tutt’ ora a conoscenza di questo drammatico accaduto perché la ragion di Stato ha suggerito l’opportunità di mantenere sotto silenzio una verità che sicuramente avrebbe pregiudicato i rapporti con la vicina Jugoslavia. La storia della guerra civile italiana è stata scritta essenzialmente dalla intellighenzia comunista, faziosa e rancorosa. L’intera area di destra ha saputo tener viva la memoria dei vinti restando riferimento per centinaia di migliaia di italiani costretti ad essere esuli in patria. Per fortuna nel 2004 il parlamento italiano ha voluto e dovuto colmare una grave omissione istituendo la giornata del ricordo”
Raffaello Grassi