Otium et Negotium 25 / I Santi, in vita peccatori come tutti, ma grati a Dio per il dono dei Sacramenti

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Coro di Sante di Giuseppe Sciuti (Cattedrale di Acireale, navata centrale)

Tra qualche giorno ricorre la festività di Ognissanti, ed il nostro Nino Ortolani ci propone stavolta una riflessione dedicata proprio ai Santi, lasciandoci con un quesito su una importante questione di stretta attualità.

Coro di Sante di Giuseppe Sciuti (Cattedrale di Acireale, navata centrale)

Carissimo lettore,

“Regina sanctorum omnium” si invoca la Madonna nelle litanie lauretane. “Dai cori angelici… ave Maria” canta la devozione popolare; e il pittore Sciuti nella volta della nostra Cattedrale ha voluto rappresentare questo “concerto celeste”.

Benedetto XVI ha paragonato i santi a un grande “insieme di strumenti che, per la loro individualità elevano a Dio una grande sinfonia di intercessione, di ringraziamento e di lode” (Udienza del 25 aprile 2012). Quanto sarebbe piaciuto questo paragone a padre Maugeri, lui che in ogni omelia parlava di musica e di santità!

“I santi formano la Chiesa del Cielo, dove essi vedono Dio ‘a faccia a faccia’ (1 Cor 13,12)”, come recita il Catechismo della Chiesa Cattolica al N. 209; ma quando erano con noi “…qui sulla terra si riconoscevano tutti peccatori, sempre bisognosi di conversione e di purificazione” (C.C.C. N. 165); ricorrevano con frequenza – nei limiti delle loro possibilità – al Sacramento del perdono e ringraziavano sempre Dio per il dono incommensurabile del Sacramento del Battesimo.

Tale Sacramento è stato amministrato sempre nei primi giorni di vita; sempre più frequentemente, però, si parla di inversione di tendenza. Tu che ne pensi? Credi sia meglio che si riceva il Battesimo, e quindi tutti i Sacramenti, da adulti?

Aspettando una tua risposta, ricevi cari saluti da

Nino Ortolani

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