Venerdì 9 marzo, a partire dalle ore 16, si terrà l’ormai tradizionale Via Crucis all’intero del cimitero di Acireale. Coordinato dal responsabile diocesano per le Confraternite, don Venerando Licciardello, ed organizzato sotto l’aspetto logistico dall’Arciconfraternita del SS.Crocifisso in San Pietro, questo pio esercizio, con la collaborazione di altre congregazioni ed associazioni di laici, si ripete, il terzo venerdì di Quaresima, da oltre quindici anni.
Il tutto nasce dell’idea di coinvolgere le confraternite che hanno la propria cappella funeraria nel cimitero cittadino, in un momento storico particolare (ottobre 1994), in cui molte di esse si trovavano amministrate da un commissario diocesano, nella persona del compianto Mario Di Stefano (negli anni a seguire la gestione delle cappelle tornò alle parrocchie in cui avevano sede le suddette confraternite, già commissariate e poi riattivate). La proposta venne avanzata dall’Arciconfraternita del SS.Crocifisso in San Pietro all’allora responsabile diocesano per le Confraternite, don Gaetano Pulvirenti, il quale la accolse ben volentieri. La prima Via Crucis all’interno del cimitero si tenne, quindi, il 17 marzo 1995. Per supplire all’assenza di alcune confraternite, ormai estinte o non più attive, si pensò di invitare anche la confraternita dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino in San Pietro e la Pia Unione della Guardia d’Onore al Santo Sepolcro.
Con questa iniziativa si intendeva e si intende ancora oggi rievocare le origini della Settimana Santa ad Acireale, rinsaldando il legame con il luogo da cui nei secoli passati muovevano le sacre processioni. Quel luogo, sito oggi proprio all’interno del cimitero cittadino, è la piccola chiesa dedicata alla Madonna dei Miracoli, dove si conclude la Via Crucis con la preghiera dell’ultima stazione e la meditazione conclusiva del sacerdote celebrante.
Secondo la testimonianza dello storico acese del ‘600 Tommaso Lo Bruno, nella prima metà del sec. XVII l’antica Congregazione della Madonna dei Miracoli preparava e guidava l’austera processione “con li misteri della Passione rappresentati da personi viventi” e la recitazione di “alcune cose del dramma del Martirio di Cristo”. Nel 1632 i rettori della chiesetta dei Miracoli ottennero dalle autorità ecclesiastiche il permesso di eseguire nel Giovedì Santo “in contrata delli Mussumechi della città di Aci” la rappresentazione dei Misteri della Passione, che continuava con il lungo corteo sacro del Venerdì Santo, che dall’antichissima chiesa, sita allora in piena campagna, giungeva fino al centro abitato di Aci. Dalle fonti storiche risulta, inoltre, che nel 1654, la sera del Giovedì Santo, si svolse la processione che era “solita farsi ogni anno in detto giorno dalli fratelli della Madonna delli Miracoli con li misteri della Passione di Cristo rappresentati da personi viventi”.