Mostre / A Catania dal 24 novembre il “Soft wall -soffice muro” del pittore Pablo Echaurren

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Dal 24 novembre al 14 gennaio a Palazzo Platamone – Palazzo della Cultura di Catania, sarà possibile visitare la mostra dell’artista Pablo Echaurren, dal titolo “Soft Wall”, promossa e realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo con il Comune di Catania – Assessorato ai Saperi e Bellezza Condivisa, e curata da Francesca Mezzano.
Pablo Echaurren, pittore fumettista e scrittore, figlio del pittore surrealista cileno Roberto Sebastián Matta, nacque a Roma nel 1951. All’età di 18 anni venne scoperto da Arturo Schwartz, dada-surrealista, che lo guidò verso un determinato percorso artistico. Dagli anni 70 iniziò ad esporre le sue opere, rifacendosi a Oyvind Fahlström, Hokusai, Roy Lichtenstein e alle avanguardie come futurismo, dadaismo e cubismo.
Echaurren intitola la mostra “Soft Wall” per sottolineare che il mezzo da lui privilegiato è appunto il muro, attraverso il quale l’artista comunica il proprio messaggio. Emmanuele Francesco Maria Emanuele della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo dichiara che: “quello stesso muro su cui la società urbana scrive attraverso gli anni la propria storia diventa infatti protagonista della sua ricerca artistica, sia esso un muro ‘soffice’, fatto di tela, oppure un brandello reale di muro cittadino”.
L’esposizione comprende anche collage e mappe, ricordi di viaggi, di passeggiate psicogeografiche, sticker, biglietti, brandelli memoriali di paesaggi emozionali.
Questi lavori sono stati realizzati tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, nel periodo storico risalente alla fine della Guerra Fredda. Queste opere ricordano la comunicazione iconografica del muro di Berlino ed emerge uno scenario di graffiti metropolitani, cancellazioni di scritte, reperti fumettistici, emblemi e figurazioni allegoriche d’ascendenza medievale e linguaggi e segni stereotipati.
L’artista con la sua arte vuole esprimere una produzione totalmente creativa, svincolata dai limiti artistici o sociali che vengono imposti, una street-art (arte di strada) con una prevalenza di colori accesi e vivaci.

Michela Abbascià