Ad Acireale, a San Camillo, il dolore, la sofferenza, la malattia non conoscono barriere né confini e spesso sono generati e a loro volta generano povertà, disagio affettivo, fratture familiari, emarginazione degrado morale e relazionale. Attraversano paesi e culture lasciandosi alle spalle lacrime, amarezza e impotenza.
Camillo de Lellis ha messo in guardia i suoi affinché fossero attenti a percepire il grido di dolore che si eleva dall’umanità. Ed esattamente come una madre amorevole fossero pronti a rispondere con creatività e con cuore.
Nell’orizzonte dell’Ordine, la malattia assume una prospettiva ampia e non solo biologica. Aspetti sociali, psicologici, morali e spirituali, oltre a quelli inerenti alla mancanza di giustizia, concorrono a determinare il benessere o il suo contrario, la malattia.
L’Ordine fa proprio il grido di dolore di ogni essere umano, qualunque ne sia la razza, il ceto sociale, la provenienza. Con maggiore dedizione ci si dedica ai più poveri. Nulla della sofferenza umana è estraneo al seguace di Camillo de Lellis.
Acireale / Giornata mondiale dei poveri a San Camillo
Con questo spirito camilliano alcune comunità del nostro Ordine hanno celebrato, passando ‘dalle parole ai fatti, nella verità delle opere’, la prima giornata mondiale dei poveri (19 novembre 2017), fortemente desiderata e voluta da papa Francesco.
Presso il centro di accoglienza ‘San Camillo’ di Acireale, frate Carlo Mangione e i confratelli camilliani, con i loro collaboratori e volontari hanno veramente ‘solennizzato’ questa giornata con una ‘tre giorni’ di eventi, dibattiti pubblici, di celebrazioni e di preghiera, per sensibilizzare la comunità civile ed ecclesiale rispetto a questa urgenza sociale in costante aumento.
In questi giorni è stata potenziata l’offerta sanitaria gratuita per tutti gli ‘amici della mensa’ ( mensa che ogni giorno sforna circa 50-60 pasti ) che al centro “san Camillo”. Ogni giorno vengono ripuliti (offerta della doccia, del cambio della biancheria), accuditi (offerta di sostegno presso il centro di ascolto) e sfamati. Anche in questi giorni, alcuni militari americani di stanza alla base di Sigonella hanno offerto il loro aiuto e le loro competenze.
Dolore, emarginazione, sopruso, violenza. Sopraffazione, prigionia, guerra, privazione della libertà e della dignità. Ignoranza e analfabetismo, emergenza sanitaria e mancanza di lavoro. Tratta e schiavitù, esilio e miseria. L’elenco dei “mille volti” della povertà è al centro del messaggio per la Giornata mondiale dei poveri. Verso di loro, spesso alziamo muri e recinti, pur di non vederli e non toccarli, dall’altro della nostra «ricchezza sfacciata».
Siamo chiamati ad uno stile sobri e continuativo di «condivisione» con loro, per non amare a parole ma con i fatti, come Francesco d’Assisi con il lebbroso. I poveri, ammonisce il Papa nel messaggio, non sono i semplici destinatari di una buona pratica di volontariato, che a volte, semplicemente, rischia di essere una piccola panacea, per far star bene ed ‘in pace’ la nostra coscienza.
Ufficio Comunicazione dei Camilliani