Chiesa siciliana / Domani inizia l’attività il nuovo Tribunale ecclesiastico interdiocesano siculo

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Domani, giovedì 30 novembre, alle ore 11,30, il nuovo Teis, Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Siculo – come si legge in una nota stampa -, inizierà la sua attività con una concelebrazione eucaristica che si svolgerà nella chiesa di San Basilio a Palermo. Ad aprire i lavori spetterà al moderatore del Tribunale, mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo (nella foto), con i seguenti partecipanti: il nuovo vicario giudiziale del Tribunale, mons. Antonino Legname, dell’arcidiocesi di Catania, il nuovo cancelliere mons. Giovanni Cassata, dell’Arcidiocesi di Palermo, tutti i giudici e gli operatori del Tribunale (difensori del vincolo, promotori di Giustizia, patroni stabili, notai, avvocati e periti) che si occupano dei processi di nullità matrimoniale.

A quel che riguarda l’inaugurazione ufficiale dell’anno giudiziario del Teis si dedicherà un altro momento, che vedrà la partecipazione dei Vescovi della Sicilia.

Il Teis è costituito dalle arcidiocesi di Palermo, Catania, Messina, Monreale, e le diocesi di Caltanissetta, Caltagirone, Cefalù, Trapani, Acireale, Mazara del Vallo, Patti, Piana degli Albanesi, Piazza Armerina, Ragusa.

Il nuovo Tribunale è stato così costituito in modo da poter mettere in atto la riforma dei processi di nullità dei matrimoni, che venne approvata da Papa Francesco con il motu Mitis Iudex Dominus Iesus, recante come data 15 agosto 2015, entrato in vigore l’8 dicembre dello stesso anno.

Il moderatore mons. Lorefice, nella missiva, del 16 novembre 2017, indirizzata a tutti i ministri e operatori del Tribunale, sottolinea la delicatezza

del ministero della giustizia nell’ analizzare i motivi di nullità matrimoniale, e ha fornito delle chiavi di lettura: «accogliere, con grande umanità e con sensibilità pastorale, tutte le persone che si rivolgono al nostro Tribunale per fare chiarezza sulla loro situazione matrimoniale e per avere giustizia»; inoltre, ha incitato ad muoversi «con saggezza e con prudenza» per sondare non solo «tutti gli aspetti processuali, ma anche quelli umani e pastorali, sempre animati dalla carità e dall’umiltà». Ed ha calorosamente consigliato: «Non dovete dimenticare che dietro le carte ci sono le persone, con le loro storie, con i loro fallimenti e con le loro fragilità». Il nostro Tribunale – ha augurato il moderatore – «deve essere un luogo in cui l’aspetto tecnico, giuridico, processuale si armonizza con la dimensione pastorale e con il ministero della misericordia».

Infine, mons. Lorefice ha pregato quanti sono partecipi, a diverso titolo, nella «diaconia del diritto» di serbare sempre l’entusiasmo e la forza «per difendere e promuovere la bellezza del matrimonio cristiano, nonostante i fallimenti coniugali e le tante insidie della “cultura dominante dell’effimero e del provvisorio” che ne minacciano la stabilità».

Maria Pia Risa