La Comunità Masci (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) di Acireale compie 30 anni di vita. Una occasione per fare festa che impegna, però, a raccontare per cosa e come è stato utilizzato questo tempo. La risposta verrà data il 14 gennaio nella sala teatro della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria quando, dalle 9,30 in poi, sarà presentato il libro “Ti racconto … una storia” curato dalla Comunità.
Fondamentale e propedeutico, però, è illustrare, specie per coloro che conoscono riduttivamente gli scout soltanto come “i ragazzini con pantaloni corti e cappellone in testa”, cosa è lo scautismo e cosa è il Masci.
Lo scautismo (riferito ai ragazzi) ed il guidismo (riferito alle ragazze) sono un movimento mondiale che esprime un ideale di vita. Fin dalla fondazione sono un movimento educativo che si propone come obiettivo la formazione integrale della persona secondo il principio ed i valori definiti dal suo fondatore Lord Baden Powell che, nella concretezza del suo linguaggio e delle sue intuizioni pedagogiche, aveva indicato in “quattro punti” i fondamenti del metodo scout: “formazione del carattere, abilità manuali, salute e forza fisica, servizio del prossimo”. Qualità semplici, ma necessarie per formare un uomo libero ed un buon cittadino.
Lo scopo più importante della formazione scout è educare. Non istruire, si badi bene, ma educare, spingere cioè il singolo ad approfondire da se, di sua spontanea volontà, ciò che gli serve per formarsi un carattere forte.
Lo scautismo è il movimento più numeroso al mondo e con la maggiore diffusione. B-P. non immaginava un tale successo: il suo segreto? La risposta, senza volerlo, la fornisce lo stesso fondatore: “Il movimento scout si propone di fare dell’individuo un cittadino attivo e felice, di spingerli a lavorare per la comunità, di sviluppare il senso della fraternità di ogni paese, per costruire una pace permanente”. Lo scautismo, quindi, è scuola di civismo, è arte di vivere, è veicolo di pace.
B.P. parlava di Pace, di quel sogno agognato dagli uomini persino cento e passa anni addietro, perché quella parolina di 4 lettere richiama alla mente dell’uomo immagini di serenità, di tranquillità alla quale non leghiamo mai concetti dinamici: è difficile sentir dire: «Quell’uomo si affatica in pace», «lotta in pace»». Più consuete nel nostro linguaggio sono, invece, le espressioni: «Sta seduto in pace», «sta leggendo in pace». La pace, insomma, ci richiama più la vestaglia da camera, che lo zaino del viandante. Più il conforto del salotto, che i pericoli della strada.
Mentre, invece, la Pace richiede il lavoro di tutti, richiede tenacia, richiede impegno, richiede coinvolgimento con la consapevolezza che la Pace non serve solo dove tuonano i cannoni; la Pace serve ovunque, anche dove le armi tacciono. La Pace deve essere nel cuore di ognuno di noi.
Occorre forse una rivoluzione culturale per capire che la Pace non è un dato statico, ma una conquista. Non è un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno. La Pace, prima che traguardo, è cammino.
Come diceva Giovanni XXIII con la “Pacem in Terris”: “a tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso: il compito di ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà. La Pace in terra, anelito profondo degli esseri umani, può venire instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dell’ordine stabilito da Dio.”
Fra le tante cose dette o scritte da Baden Powell c’è una frase che può essere ritenuta emblematica in relazione alle annotazioni fin qui riportate. La frase dice: “Dapprima ebbi un’idea. Poi vidi un ideale. Ora abbiamo un Movimento e se alcuni di voi non stanno attenti finiremo con l’avere soltanto un’organizzazione”. Questo porta a rafforzare la domanda: “Cos’è il Masci?”.
Scorrendo lo Statuto, il Regolamento ed il Patto Comunitario si può dire che il Masci è un Movimento di adulti, uomini e donne, che, riconoscendosi nel Metodo scout, hanno deciso Liberamente di riunirsi in Comunità per vivere la loro esperienza di Servizio.
Chiedendo aiuto al vocabolario della lingua italiana per evidenziare il valore di queste 5 parole: Movimento, Metodo, Liberamente, Comunità, Servizio, scopriamo tutto ciò che contraddistingue e identifica gli adulti scout.
Movimento: viene stabilito dal Patto Comunitario all’art. 3.2 “Il Masci si caratterizza per essere un Movimento”. Il termine significa “comportamento collettivo spontaneo o organizzato che si fonda sulla comune adesione a certi principi o idee ed ha per scopo di affermarli modificando preesistenti realtà, costumi, atteggiamenti, credenze, organizzazioni istituzionali”, il Masci, quindi, non è una associazione, cioè: “insieme di persone riunite, organizzate e operanti per il conseguimento di un fine comune”.
Metodo: è sempre il Patto che al punto 3.2.2 dice “ ….secondo il metodo scout ….” Che vuol dire metodo? Secondo il vocabolario significa “procedimento atto a garantire, sul piano teorico o pratico, il soddisfacente risultato di un lavoro o di un comportamento”.
Liberamente: è l’art. 3.1 dello Statuto che lo stabilisce “…… che intendono impegnarsi, spontaneamente e gratuitamente ….” E secondo il vocabolario il termine liberamente significa proprio “spontaneamente, senza bisogno di preghiera o di invito” e, meno ancora, senza coercizione alcuna.
Comunità: il termine è usato ovunque, nello statuto all’art 4 “Cellula fondamentale e primaria del Masci è la Comunità”, nel Patto all’art. 4.1 “Il Masci si fonda sulla Comunità”, nel Regolamento all’art. 1.1 “Sono soci del Masci gli adulti scout che fanno parte di una Comunità”. Il significato del termine è “insieme di persone unite tra di loro da rapporti sociali, vincoli organizzativi, interessi e consuetudini comuni”.
Servizio: è un termine importante ed impegnativo, il suo significato è “organizzazione di assistenza prestata per il miglioramento del benessere sociale”. Lo statuto all’art. 4.1 dice “…. La Comunità, luogo di amicizia, di condivisione, di esperienza di fede e di servizio, dove si realizza l’educazione permanente dell’Adulto scout”. Ma è il Patto che rende ancor più forte il concetto. All’art. 3.2.4 dice infatti “ che impegna gli Adulti scout a servire concretamente la comunità civile ed ecclesiale”.
La proposta che il MAasci fa agli Uomini e Donne (prima aggregazione al mondo che li riunisce con pari dignità, senza differenziazione di sesso, in un’unica realtà comunitaria) è quella che parte da una convinzione ben espressa nel Patto Comunitario che così recita:
“1.1 Siamo uomini e donne provenienti da strade ed esperienze diverse, ma uniti dalla convinzione che lo scautismo è una strada di libertà per tutte le stagioni della vita e che la felicità è servire gli altri a partire dai più piccoli, deboli ed indifesi.
1.2 Apparteniamo alla grande famiglia dello scautismo e ci riconosciamo nei valori espressi dalla Promessa e dalla Legge scout.
1.3 Siamo convinti che la nostra proposta sia valida per ogni persona che non consideri l’età adulta un punto di arrivo, ma voglia continuare a crescere per dare senso alla vita ed operare per un mondo di pace, più libero e più giusto. Per questo motivo ci rivolgiamo a chi vuole continuare a fare educazione permanente con il metodo scout testimoniandone i valori ed a chi si avvicina per la prima volta allo scautismo da adulto”.
In un mondo globalizzato come quello in cui stiamo vivendo, dove tutti siamo costretti a districarci tra leggi, norme e commi incomprensibili ed usi non sempre corretti che ci confondono le idee, trarre spunti di vita, sfruttando la strada già percorsa dagli adulti scout, può essere un modo per riuscire a guardare il mondo che ci circonda non come il muro che divide, bensì come qualcosa che ci accomuna in un percorso uniforme.
Per questi motivi gli adulti scout di Acireale hanno voluto presentare alla città la loro esperienza trentennale ed aspettano i lettori con la speranza che anche loro possano divenire compagni di viaggio usufruendo delle indicazioni contenute nel libro che sarà reperibile nella mattinata del 14 Gennaio presso la sala teatro della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria.
Pippo Sorrentino