Andrea Riccardi, Tutto può cambiare, Conversazioni con Massimo Naro, Edizioni San Paolo 2018, pp. 290, euro 20,00.
Una lettura non convenzionale, cui attingere per vivere nella complessità della globalizzazione, senza averne paura e senza essere spaesati. Con una bussola chiara: un Vangelo capace di creare speranza anche nelle situazioni più difficili e una grammatica della convivenza per ricucire tessuti sociali frammentati, nelle grandi solitudini contemporanee. La biografia di Andrea Riccardi – si legge in una nota della San Paolo -è intrecciata con questa vicenda fin da quando, studente liceale, inizia l’avventura che prende il nome della Comunità di Sant’Egidio.
Massimo Naro intervista a tutto campo Andrea Riccardi, che descrive il mondo vicino e lontano, come lo vede e come lo interpreta. Ne emerge una conversazione non su Sant’Egidio, ma dall’osservatorio di Sant’Egidio, con uno sguardo originale sulla vita e sulla storia. Compaiono in queste pagine vicende umane, storie di conflitti e di liberazione, ricordi, riflessioni sulla Chiesa, con uno sguardo lucido, volto al futuro di questo mondo globale.
Emerge anche una riflessione sulla Comunità di Sant’Egidio, maturata nelle periferie umane e urbane del mondo, su percorsi di riconciliazione e di pace che cambiano ogni giorno in meglio la vita di tanti, nelle zone più disagiate d’Italia, in paesi lacerati da conflitti e da guerre. Una conversazione al termine della quale è possibile dire con più forza che tutto può davvero, sempre, cambiare.
ANDREA RICCARDI (1950), romano, storico del cristianesimo e dell’età contemporanea, autore di numerosi saggi e studi, ha insegnato a Bari, a Roma e Parigi. Editorialista del Corriere della Sera, di Avvenire, de La Vanguardia, è tra i più autorevoli analisti della storia della Chiesa contemporanea e dell’impatto delle religioni nell’età della globalizzazione. Biografo di Giovanni Paolo II e di altre personalità, studioso del Mediterraneo e interprete acuto dei fenomeni sociali e culturali del nostro tempo, è fondatore della Comunità di Sant’Egidio, oggi presente in più di 70 paesi del mondo. Ha avuto un ruolo di mediazione in diversi conflitti e ha contribuito al raggiungimento della pace in diversi Paesi, fra cui – il più noto – il Mozambico. Ha ricevuto, tra l’altro, per il suo impegno per la pace, il Premio Carlo Magno.
MASSIMO NARO (1970) insegna teologia sistematica a Palermo nella Facoltà Teologica di Sicilia e dirige il Centro Studi sulla Cooperazione «A. Cammarata » originale laboratorio culturale in cui alla storia del movimento cattolico si accompagnano ricerche in ambito religioso, socio-economico, politico. È un teologo attento a parlare di Dio nella complessità dei linguaggi del mondo contemporaneo, seguendone con acutezza i percorsi storici e culturali. Autore di numerosi volumi e pubblicazioni, studia il pensiero teologico nell’intreccio con l’arte, la letteratura, la spiritualità e le religioni. Svolge il suo ministero pastorale a Caltanissetta, in Sicilia, dove si è occupato della formazione dei seminaristi e di quella sociopolitica, nonché del museo diocesano.