Intervista / Federica Nastasi, giovane promessa della narrativa: “In quello che scrivo riverso tutta me stessa”

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Federica Nastasi ha diciassette anni, da quando ne ha dieci si diletta a scrivere storie e una volta scoperta la magia di Wattpad, nessuno è riuscito più a sopire questa sua passione. Ama scrivere all’insegna del romanticismo, dell’umorismo con un pizzico di “bad boys”. Scrive per se stessa, per dare voce alle proprie emozioni, ma anche spinta dal desiderio di far emozionare, piangere e ridere i lettori. Una casa editrice è rimasta colpita da uno dei suoi ultimi romanzi; lasciamoci dire qualcosa in più.

Ai giorni nostri ci sono tantissimi scrittori, forse troppi. In cosa pensa di distinguersi da loro?

“In quello che scrivo riverso me stessa, tutte le mie storie non sono progettate nei minimi dettagli prima di essere scritte, ma sono le semplici sintesi del mio animo complesso. Le storie che scrivo prendono forma man mano che comprendo chi sono e cresco.”

Quali sono gli autori che più ammira e dai quali trae spunto?

“Nella mia vita ho apprezzato la lettura di innumerevoli autori, ma quelli che hanno lasciato una forte impronta nel mio modo di vedere le cose e di esprimerle sono stati pochi. L’americana Cassandra Claire mi ha trasmesso l’amore per le descrizioni dettagliate, la voglia di rendere più realisticamente possibile i luoghi e i personaggi, il desiderio di creare personaggi complessi e vivi anche dando importanza ai minimi dettagli dell’animo umano, quelli che credo di conoscere. Dal punto di vista del lessico e delle espressioni il mio punto di riferimento è Cecelia Ahern, irlandese, che con la sua semplicità rende la lettura estremamente fluida. Per il resto cerco di trovare una mia identità letteraria.”

Tra gli italiani?

“Cristina Chiperi, scrittrice esordiente di sedici anni, grazie alla quale ho capito che non dovevo arrendermi al primo fallimento, che un no non avrebbe condizionato definitivamente la mia vita. Grazie a questa ragazza, so che se la casa editrice, che al momento è in possesso del mio manoscritto, non dovesse dare il via alla mia carriera come scrittrice, non mi arrenderò. Sarò più forte e determinata a farcela, perché scrivere mi rende viva e non riesco a farne a meno.”

Come si intitola la sua opera e di cosa parla?

“Il mio libro si intitola What’s love without tragedy?//Le parole che mancano. Per quanto riguarda la trama, non voglio anticiparvi niente.”

Possiamo almeno sapere cosa ha ispirato “What’s love without tragedy?//Le parole che mancano”?

“Diciamo che la principale ispirazione alla stesura di questa storia è la mia passione per la musica. Stavo ascoltando ‘All Back’ di Chris Brown, che narra di un amore perduto a causa di una tragedia e così mi sono chiesta «cos’è l’amore senza una tragedia?».”

Quali sono gli ingredienti perfetti per un buon romanzo?

“Ancora non mi credo un’esperta della scrittura, ma penso che sia essenziale trasmettere ai lettori emozioni vere che abbiano un significato universale.”

Com’è stato scrivere questo libro?

“Per me scrivere è liberatorio e in questo libro ho riversato davvero me stessa ed è per questo che ho trovato quest’esperienza intensa ed emozionante.”

Che rapporto ha con i personaggi del suo romanzo?

“I personaggi della mia storia sono i fattori primi della complessa espressione della mia anima, parti essenziali del mio cammino interiore.”

Se il suo libro non dovesse essere pubblicato, dove è possibile leggerlo?

“Beh, se non dovesse essere pubblicato in formato cartaceo, è e sarà disponibile su Wattpad nell’account @Fedica34.”

Gianmarco Basile
Lucia Di Bartolo
Greta Grasso
Andrea Seminara

(Gli autori di questo articolo sono alunni dell’Istituto “Gulli e Pennisi” di Acireale – sezione di Liceo Scientifico di Aci Bonaccorsi – che effettuano attività di alternanza scuola-lavoro presso “La Voce dell’Jonio”)

 

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