Saint Vincent / Premio “La donna dell’anno 2018”: non una, ma tre vincitrici (ex aequo)

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Le tre vincitrici

La giuria della ventesima edizione del Premio Internazionale “la Donna dell’Anno” ha stabilito di decretare un ex aequo tra le tre candidate finaliste, in quanto le loro storie particolarmente toccanti parlano di sofferenze tali da non aver consentito una scelta, correndo il rischio di stilare una sorta di graduatoria del dolore cui sono state sottoposte.
Isoke Aikpitanyi, nigeriana, dopo essere riuscita a liberarsi dallo sfruttamento di chi l’aveva costretta a prostituirsi, ha deciso di aiutare le ragazze vittime della tratta; Waris Dirie, modella somala naturalizzata austriaca, porta avanti un’incessante battaglia contro le mutilazioni genitali femminili e per i diritti delle donne; Margarita Meira, dopo aver perso la figlia, vittima della tratta di esseri umani in Argentina, ha creato, insieme ad altre mamme, un’Associazione per lottare contro lo sfruttamento sessuale e offrire sostegno.

Le tre vincitrici

Storie drammatiche – si legge in una nota esplicativa del Premio – di dolore, di sofferenza, di abusi e soprusi ancora perpetuati in tutto il mondo e di cui sono vittime milioni di donne, in particolare bambine e adolescenti che non hanno nessuna voce. Isoke, Waris e Margarita hanno vissuto esperienze indescrivibili e hanno deciso di trasformare il loro dolore in lotta per dare voce a chi non ce l’ha e smuovere le coscienze di donne e uomini di tutto il mondo.
“Diciamo no alla violenza in ogni sua forma di manifestazione” è il tema dell’edizione 2018. La consegna del Premio è avvenuta il 14 marzo 2018, a Saint-Vincent, al centro congressi del Grand Hôtel Billia. Con loro anche la testimonial di questa edizione del Premio, la straordinaria cantante maliana Inna Modja, che, attraverso la sua energia coinvolgente, ha testimoniato della propria drammatica esperienza di vita e della lotta che sta conducendo contro la violenza sulle donne.
Alla luce di questo pari merito, ad ognuna delle vincitrici del Premio “La Donna dell’anno” sono stati attribuiti 15 mila euro (20, 15 e 10 sarebbe stata la somma ad ogni singolo premio, quindi l’ammontare totale è stato equamente diviso) che saranno utilizzati dalle vincitrici per portare avanti i loro progetti umanitari.
La Giuria ha motivato con queste parole la sua decisione: «Una giovane che, dopo essere stata venduta e sfruttata, ha ritrovato la sua dignità e oggi, cresciuta, prosegue nella sua strada verso l’indipendenza tornando nella sua terra natia per impedire altri orrori. Un fiore del deserto miracolosamente sopravvissuto alla tortura che si batte per fermare una tradizione aberrante senza cercare eroi, ma insegnando che ognuno può contribuire a cambiare e migliorare il mondo. Una mamma che non può più stringere a sé la figlia vittima della tratta ed accoglie tra le sue braccia le ragazze che rischiano di subire la stessa sorte, incurante delle conseguenze per la sua stessa vita. Tre donne eccezionali, tre storie molto emozionanti, di grande sofferenza ma di altrettanto riscatto. Impossibile effettuare una scelta: Isoke Aikpitanyi, Waris Dirie e Margarita Meira, con la loro vita spesa a portare luce là dove c’è solo l’abisso delle violenze, sono la Donna dell’Anno 2018».
Anche quest’anno è stato coinvolto attivamente il pubblico, che ha potuto votare via web la propria finalista preferita per l’attribuzione del Premio Popolarità: avendo ottenuto il 54% dei voti, è stato simbolicamente riconosciuto a Margarita Meira.

L’avv. Rosa Pepe

È stato poi consegnato, da parte della vicepresidente Silvana Sensi e dalla consigliera e past president Maria Paola Battistini Varda, il Premio Soroptimist International Club Valle d’Aosta, che ammonta a 2 mila 500 euro, a Rosa Pepe, avvocato campano che da anni opera a sostegno delle donne vittime di violenza: «In una terra molto difficile, troppo spesso dimenticata dalle istituzioni, si è alzata una voce coraggiosa: quella dell’avvocato Rosa Pepe che con la sua Associazione Artemide ha costruito passo dopo passo una struttura di supporto legale e psicologico a sostegno delle donne vittime di violenza. Ma non paga, ha pensato anche di offrire a queste donne una possibilità di reinserimento sociale e di autonomia finanziaria attraverso VIVA Bistrot, il ristorante affidato alle loro cure, diventato la punta di diamante di una emancipazione femminile basata sul lavoro e non sull’assistenzialismo».
Ma i riconoscimenti non sono finiti: il settimanale “Donna Moderna” ha assegnato una targa a Waris Dirie, «per il coraggio, la forza e la tenacia con cui ha saputo trasformare un atroce dolore personale in un messaggio universale contro la violenza sulle donne. Questa targa vuole essere un riconoscimento al percorso fatto finora e un augurio affinché Waris raggiunga il suo obiettivo: educare le bambine di oggi, che saranno le donne di domani, alla conoscenza dei propri diritti perché nessuno possa decidere per loro».
L’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea valdostana, composto dal presidente Farcoz, dai vicepresidenti Vincenzo Grosjean e Patrizia Morelli e dai consiglieri segretari André Lanièce e Carlo Norbiato ha infine attribuito due menzioni speciali a due associazioni impegnate nel territorio valdostano nel contrasto alla violenza di genere, Centro Donne contro la Violenza e Dora-Donne in Valle d’Aosta, «pour leur engagement en Vallée d’Aoste en faveur de la femme, pour défendre ses droits et lutter contre la violence de genre». A ritirare la menzione sono state le presidenti delle due Associazioni, Giacinta Prisant e Anna Cane.
Il prestigioso riconoscimento internazionale è promosso dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta, con il patrocinio della Camera dei Deputati, della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità e del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, in collaborazione con il Comune di Saint-Vincent e il Soroptimist International Club Valle d’Aosta, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e con Donna Moderna e Mondadori Store in qualità di media partner.
Il Premio, nato con l’intento di valorizzare il ruolo delle donne nella società, nella cultura, nel mondo del lavoro, nella politica, nella comunicazione, nelle arti e nello spettacolo, si propone di contribuire a far sì che forte si faccia sentire la voce di chi difende nel mondo le donne maltrattate, violentate, umiliate, perseguitate, private di ogni diritto fondamentale sino a quello più sacro della vita.

 

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