Randazzo / Il sindaco Mangione non si ricandiderà alle amministrative di giugno: “Tornerò ad insegnare, ma farò politica in altri ruoli”

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Il sindaco di Randazzo, prof. Michele Mangione, eletto nel 2013 con una coalizione di centro-sinistra, ha convocato una conferenza stampa nel suo ufficio, con la partecipazione di diversi rappresentanti di testate giornalistiche e televisive del territorio, conferenza attesa con una certa curiosità e interesse,  perché nel corso della medesima il primo cittadino di Randazzo si sarebbe espresso ufficialmente in merito alla sua eventuale ricandidatura a sindaco, nelle ormai imminenti elezioni amministrative.
Già in un incontro precedente, Mangione, senza voler anticipare nulla, aveva affermato: “Ricandidarsi sarebbe un dovere, ma ciascuno ha anche il diritto di riflettere e ripensarci”, e questa volta ha ufficializzato la propria “non disponibilità” a riproporsi nella competizione elettorale che interesserà Randazzo nella primavera prossima.
“La decisione è stata molto ponderata – ha spiegato il sindaco -. Diversi i motivi, sia di ordine personale che familiare, che hanno pesato su questa scelta, e poi bisogna favorire la crescita di altri soggetti che vogliano interessarsi alla cosa pubblica. Non mi butterò alle spalle questa esperienza, ma ho deciso di fermarmi qui”.
Dopo questa decisione del primo cittadino, pare ormai certo che la coalizione di sinistra candiderà l’ex presidente del consiglio comunale Antonino Grillo.
Resterà fuori dalla politica?
“Tornerò a insegnare, ma continuerò a fare politica, anche se non in ruoli amministrativi”.
I giornalisti presenti hanno poi rivolto altre domande al prof. Mangione, su quanto realizzato durante il suo mandato e su quanto ancora da fare. Il sindaco, rivendicando il lavoro svolto dalla sua amministrazione per evitare il dissesto economico-finanziario dell’Ente, causato soprattutto dai debiti contratti negli ultimi decenni, si è soffermato anche su quanto è stato fatto e quanto vi è in itinere, assicurando il proprio impegno sino all’ultimo giorno della sua sindacatura e, seppur con altro ruolo, anche dopo, nel quadro di un più ampio progetto già iniziato dall’intera coalizione che lo ha sostenuto e di cui continuerà a far parte.
Quali le cose compiute e quelle non compiute?
“Ci sono cose che vorrei portare a termine in fine legislatura, perché intendo continuare a lavorare fino all’ultimo giorno di sindacatura, e cercherò di non lasciare “patate bollenti” a chi verrà dopo.
Tra l’altro, dopo la revoca del revisore dei conti, è stato predisposto il bando per la nomina dei nuovi revisori, che saranno in tre, un organismo collegiale.
L’ex cinema Moderno si riaprirà al più presto, sono stati completati tutti i collaudi (il 22 febbraio scorso la commissione per i pubblici spettacoli ha dato il nulla osta all’esercizio delle attività nel centro polifunzionale ex cinema Moderno, ndr).
Per quanto riguarda il problema idrico, sono state fatte ulteriori riparazioni agli impianti”.
Qualche rimpianto, qualcosa che si rimprovera?
“Qualche rimpianto c’è, anche qualche errore dovuto ad inesperienza, come, in certi casi,  per non aver premuto l’acceleratore in modo più determinato, o per aver ceduto all’emergenza dell’ultimo momento”.
Qualcosa di cui va orgoglioso?
“Soprattutto di avere evitato l’aumento dei tributi: è una delle cose che abbiamo cercato in tutti i modi di evitare, ma c’è un’evasione massiccia, e non si può proseguire così.
Ultimamente, grazie al lavoro sinergico fra Comune di Randazzo e Regione Siciliana, anche la nostra città era presente alla fiera internazionale “Milanocity”: a quest’edizione del BIT, che ha visto ben 46 mila visitatori, tra i pannelli fotografici che rappresentavano nello stand siciliano alcune delle tante bellezze della nostra isola, come l’Etna, la città di Palermo, i pupi siciliani, c’era anche la città di Randazzo, con la Basilica di Santa Maria. Si è constatato negli ultimi anni un incremento del turismo, Randazzo nel suo piccolo attira i visitatori.
Inoltre si sta definendo il Consorzio del Formaggio Provola dei Nebrodi, di cui fa parte Randazzo, ormai siamo allo stadio finale per l’ottenimento della DOP (Denominazione origine protetta). Il comune capofila è Floresta, ma Randazzo farà la sua parte, infatti daremo in concessione al consorzio le “vasche dei Cappuccini” (la sede di antichi serbatoi dismessi), da trasformare in spazi per iniziative enogastronomiche”.
Non si è candidato perché temeva il confronto con gli elettori?
“No, il confronto con gli elettori è sempre bello e stimolante, ci sono state delle considerazioni personali”.

Maristella Dilettoso

 

 

 

 

 

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