L’emozione del presentatore a Siracusa quando consegnò il premio “Vittorini” all’opera prima di Lorenzo Vecchio
Fabrizio Frizzi, il popolare presentatore scomparso proprio la notte scorsa, è entrato qualche anno fa a far parte indirettamente anche della storia del nostro giornale.
È successo esattamente il 2 luglio 2005, quando a Siracusa consegnò a Lorenzo Vecchio il premio “opera prima” intitolato allo scrittore siracusano Elio Vittorini. Quell’anno, al Teatro Greco di Siracusa, presentava la manifestazione proprio Fabrizio Frizzi, e Lorenzo Vecchio era morto poco più di un mese prima, a soli 23 anni. Per cui a ritirare il premio c’erano il fratello Tommaso ed il padre Nello Vecchio (fratello del nostro direttore). Fabrizio – mi raccontarono – era dapprima un po’ impacciato nel consegnare un premio alla memoria, ma dopo un primo momento di imbarazzo, il padre Nello, con la sua capacità comunicativa, era riuscito a rompere il ghiaccio e a riportare Fabrizio alla sua abituale cordialità e giovialità, fino a creare una sorta di complice intesa con lui, e riuscendo a parlare dell’autore e del suo libro (Mia madre non chiude mai), come se lo stesso Lorenzo fosse lì presente, anche lui, con loro. Nello raccontò tra l’altro, in quell’occasione, che Lorenzo da piccolo era un grande ammiratore di Frizzi, tanto che ne canticchiava sempre le sigle dei suoi programmi televisivi. Il simpatico scambio di battute si concluse poi con un lunghissimo applauso, una vera e propria “standing ovation” scaturita spontaneamente da parte degli spettatori, levatisi tutti in piedi nelle gradinate della cavea del teatro.
Qualche mese dopo, purtroppo, anche Tommaso, a soli 15 anni, lasciò questo mondo e raggiunse in Cielo il fratello Lorenzo. Ed oggi, in cui anche Fabrizio Frizzi ci ha lasciati per tornare alla patria celeste, mi fa piacere pensare che abbia finalmente conosciuto di persona Lorenzo ed abbia rivisto Tommaso, ritrovandosi insieme tutti e tre a parlare di quell’opera prima alla quale venne consegnato il Premio Vittorini nel 2005.
Nino De Maria