Libri / “Hotel Pension Cosmopolita”, storia d’amore intrisa di dinamiche psicologiche complesse

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Un viaggio introspettivo, che osserva l’animo umano in ogni sua reazione e interazione con gli altri e che ne mette a nudo fragilità e punti di forza. È quello che si compie immergendosi nella lettura del romanzo “Hotel Pension Cosmopolita” (Edizioni Arianna) scritto da Alessandra Distefano.
L’autrice racconta una storia d’amore intrisa di dinamiche psicologiche complesse, ma che, nello stesso tempo, sono individuabili negli atteggiamenti reali e quotidiani dei rapporti di coppia. Cati, Spook, Nippi i personaggi principali ai quali se ne affiancano altri e, soprattutto, si affianca la scrittrice: “Io sono Alessandra (…), la felicità è una cosa che deve essere semplice..”, dando voce ai suoi ricordi ed alle sue riflessioni. I suoi interventi propongono immagini del vissuto personale, rapporti affettivi, presenze familiari che segnano certi percorsi di vita.
La Distefano coglie l’occasione per indurre il lettore a soffermarsi su sé stesso, senza un chiaro intento di guidarlo in ciò, ma ponendogli dinnanzi situazioni che potrebbero essere le proprie. I quesiti che spesso attanagliano il vivere quotidiano sono messi per iscritto ed affrontati con una serena costatazione che le cose seguono un disegno, a volte, incomprensibile a ciascuno. In particolare, si sofferma su quella ricerca della felicità che attrae l’interesse dell’uomo, proprio perché, così difficile da raggiungere, può diventare un mito: “Aspettando la felicità (…) mi sono confusa e adesso è dietro, non l’ho riconosciuta e non l’ho presa..”.
Tornando ripetutamente sulle sue immagini visive di ricordi lontani, spesso particolarmente nostalgici, sottolinea la bontà di un sentimento, quale l’amore, che nel romanzo si presenta sotto forme diverse. Racconta l’amore per una sorella, per una nonna che ha rappresentato un punto fermo nella vita della nipote, l’amore in crisi tra i coniugi, l’amore unico che si prova una volta nella vita: “Quando ci si riconosce (…) non importa il tempo, non importa nemmeno lo spazio, è così per sempre”.
La scrittrice, originaria di Milano, che vive a Randazzo non si è risparmiata nel trasmettere al lettore le sue sensazioni, scaturite di fronte ad un paesaggio nordico, in presenza dell’ “aria di settembre” ed anche al cospetto di un sentimento religioso, di fede, che può guidare chi vi si affida nelle decisioni più difficili da prendere.
Breve la storia di fondo, quella nella quale si muovono i protagonisti, intensa ed articolata in uno scenario che privilegia il mare e tutti i suoi effetti; molte le considerazioni che vi ruotano attorno. Molta la voglia dell’autrice di “scrivere” i pensieri che scuotono l’animo, come si legge più volte nel romanzo stesso e di accettarne anche la sue fragilità, con le strade intraprese e nelle loro inevitabili conseguenze: “Quando capisci il peso delle scelte che hai fatto (…) è ormai troppo tardi, è andata, la vita è già segnata”.

Rita Messina