Vangelo della domenica (22 aprile) / Chi segue Cristo, ha fiducia nel suo amore e nella sua protezione

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Canto al Vangelo (Gv 10,14)
Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
Alleluia

Vangelo (Gv 10,11-18)
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e dò la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io dò la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la dò da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Parola del Signore

Riflessione
La Liturgia di questa quarta Domenica di Pasqua presenta Gesù come il Buon Pastore, il Pastore bello che ama le sue pecore. Nel brano del vangelo di Giovanni, Gesù stesso si definisce il Pastore Buono che dà la propria vita per le proprie pecore a differenza del mercenario che al contrario non è mosso dall’amore ma dal proprio tornaconto. Il pastore conosce le sue pecore singolarmente, le chiama per nome e queste conoscono il proprio pastore e lo seguono. Nel momento del pericolo, il pastore che ama le sue pecore rischia la propria vita per loro perché le protegge da tutto ciò che può nuocere. Il mercenario al contrario, quando arriva il pericolo, fugge e abbandona le pecore perché non gli importa niente di loro. Le pecore conoscono la voce del suo pastore, cioè tra le pecore e la loro guida c’è un rapporto profondo di affetto e di fiducia. Il discepolo di Cristo sa riconoscere la voce del suo Pastore perché è attento ascoltatore della sua Parola. Chi segue Cristo ha piena fiducia nel suo amore e nella sua protezione. Sa che Gesù libera da ogni schiavitù e da ogni menzogna chi a Lui si affida. Inoltre, Gesù diventa, per chi è chiamato a guidare la propria comunità ecclesiale, il modello da seguire, il Buon Pastore che dona la propria vita:  Io sono il buon Pastore, dice il Signore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.

Letizia Franzone  

 

 

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