Ancora una volta, l’Associazione ‘Costarelli’ di Acireale conferma la propria vocazione di sodalizio culturale e, unitamente al Serra Club di Acireale ed alla testata giornalistica ‘La Voce dell’Jonio’, offre alla città la serata di presentazione del libro ‘Tutto quaggiù è armonia’, nella duplice ricorrenza del decennale della morte e del centenario della nascita del sacerdote don Antonino Maugeri.
Alla presenza di un numeroso pubblico, di vari ospiti, quali diversi alunni del Seminario, nonché del sac. Marco Catalano, rettore dell’Istituto ecclesiastico diocesano, e della sorella di don Maugeri prof.ssa Cecilia, introduceva e moderava i lavori il giornalista dott. Giuseppe Vecchio, direttore del periodico cattolico ‘La Voce dell’Jonio’, che è anche editore del libro.
Relatori della serata, l’autore del testo, prof. Salvatore Licciardello ed il figlio Mario, musicista, e direttore di una corale polifonica intitolata a padre Maugeri, ed esecutore di musiche dello stesso sacerdote in numerose occasioni (concerti, messe cantate, etc…).
La serata, che univa il ricordo della persona di padre Maugeri con la maestrìa della sua arte musicale, è stata voluta particolarmente secondo il desiderio dei giovani seminaristi di ricordare don Antonino proprio in quella piazza che, con la Basilica Collegiata dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, ha costituito per un quarantennio l’ambientazione principale del suo sempre fervido apostolato.
Dopo i saluti iniziali dell’avv. Mario Di Prima, presidente dell’Associazione ‘Costarelli’ e del Serra Club di Acireale, il dott. Giuseppe Vecchio introduceva i lavori, affermando che la sua casa editrice è stata istituita da più di due anni per colmare il vuoto dovuto all’assenza di un editore vicino alla chiesa diocesana. Anche don Maugeri, personaggio multiforme, sacerdote a tutto tondo, docente, musicista, organista, esorcista, assicurò per circa un ventennio la propria collaborazione alla testata giornalistica acese. Egli aveva la musica nel sangue, ma anche il dono della semplicità, della naturalezza nell’esposizione dei fatti.
Partiva dalla collaborazione di don Antonino con “La Voce dell’Jonio” anche l’intervento del prof. Salvatore Licciardello. Grazie alla ricerca effettuata su padre Maugeri, è stata infatti possibile una piena valorizzazione della testata giornalistica cittadina quale strumento di comunicazione della realtà diocesana. Don Maugeri era una personalità poliedrica, soprattutto dal punto di vista culturale, pur con una vita di uomo assolutamente comune; la ricostruzione delle vicende narrate nel libro e delle quali don Antonino è stato protagonista ha consentito di conoscere ed approfondire vari aspetti della sua personalità. Egli nasce a Randazzo nel 1918; il padre era un fornaio particolarmente apprezzato dai concittadini e don Antonino fu, tra i figli, colui che abbracciò la vita sacerdotale insieme al fratello Rosario. Entrambi fecero ingresso nel Seminario diocesano, istituzione che in quegli anni era una vera e propria fucina di grandi educatori, tra questi il vescovo mons. Salvatore Russo, il vicerettore mons. Angelo Calabretta, in seguito vescovo della diocesi di Noto, ed il direttore spirituale mons. Michele Cosentino. Sempre eccellenti furono gli esiti dell’impegno di don Antonino, il quale si ‘abbeverava’ di musica nei suoi studi attraverso la consultazione del ricco archivio del Seminario.
Da musicista, egli non si limitò a ‘leggere’ musica ma, ben presto, iniziò la propria attività di compositore. Egli svolse in diocesi una multiforme attività pastorale, finchè un giorno ebbe l’occasione di divenire addirittura direttore della Cappella Sistina, al posto del m° Lorenzo Perosi, ma il vescovo mons. Russo non volle mandarlo a Roma, consentendogli tuttavia la frequenza un mese all’anno presso una scuola musicale di Como, il che gli valse una grande amicizia con il m° Luigi Picchi.
Agli inizi degli anni ’60, don Antonino divenne decano della Basilica Collegiata dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, in Acireale; conosciutissimo in città per le innumerevoli pratiche esorciste, egli fu costretto (lo fece a malincuore) a dare le dimissioni dal decanato della Basilica. La morte lo colse la mattina del 22 febbraio 2008, in coincidenza con la festa della Cattedra di San Pietro, ed egli lasciò questa vita mentre ‘componeva’ la propria ultima Laude al Signore.
La libertà di don Maugeri si apre da sempre alla sorprendente iniziativa che Dio ha su di lui. La sua testimonianza rimane indelebilmente espressa nei suoi oltre 60 anni di ministero sacerdotale, di uomo di Dio, di cercatore dell’anima. Chiunque a lui si accostasse, ne rimaneva conquistato in termini di fede e di umanità. Soleva dire a tutti ‘facèmini santi’, in tal modo orientando la vita dei suoi interlocutori senza esitazione verso la meta della santità. A tal proposito, mons. Giuseppe Costanzo lo definisce ‘testimone gioioso, felice di essere sacerdote’.
Il sac. Marco Catalano, frattanto intervenuto alla serata, portava il saluto proprio e degli alunni del Seminario, ricordando la figura di don Maugeri quale ‘uomo pieno di Dio’. Chiunque si sia accostato a don Antonino non può non ricordarlo mentre stringeva fra le mani la corona del Rosario. Don Antonino ha voluto vivere fino alla fine in pienezza il proprio ministero e, dunque, è bene che chi, come i giovani alunni del Seminario, si appresta a percorrere la via del sacerdozio, si incontri non tanto con la semplice idea dell’essere sacerdote, ma soprattutto facendo debitamente tesoro dell’esperienza di chi quell’idea l’ha pienamente incarnata con la propria vita.
Nel successivo intervento, il m° Mario Licciardello, trattando l’argomento ‘La musica in don Maugeri’, evidenziava come tre siano le scuole musicali europee: Italiana, Tedesca, Francese. Come poteva evincersi dai vari brani ascoltati, la musica di don Maugeri spazia su caratteristiche che rimandano a ciascuna di queste tre scuole, diversamente da molti musicisti che rimangono legati alla propria specifica scuola di appartenenza.
Don Maugeri compose musica per le celebrazioni eucaristiche (messe cantate) ma anche per eventi esterni (inni, concerti, etc…); diversamente da quanto accade con altri autori, la polifonia di don Antonino pone sullo stesso piano, in equilibrio, le varie tonalità vocali, senza una prevalenza di una specifica tonalità. Don Maugeri testimonia come si impari la musica non solo imitandola nell’esecuzione, ma soprattutto facendola propria, cioè interiorizzandola pienamente.
Nando Costarelli