Successo a metà per la 45esima edizione dei Mondiali militari di scherma, tenutisi tra Acireale e Caltagirone dal 13 al 17 settembre. Se sul campo gli atleti azzurri si sono dimostrati ancora una volta super, ribadendo come l’Italia sia per questo sport la prima potenza mondiale. Dal punto di vista della presenza di spettatori in tribuna va registrato un riscontro sicuramente inferiore alle aspettative.
Scherma / Grande Italia ai Mondiali militari di Acireale
Partendo da quest’ultimo punto, non è facile ravvisare le responsabilità: Daniele ed Enrico Garozzo, i due fratelli acesi grandi protagonisti della manigestazione, puntano il dito sulla mancata partecipazione delle associazioni sportive locali, unite anche a una diffusione dell’evento non all’altezza.
Vedere il PalaAcireale vuoto dev’essere stato un duro colpo per i due olimpionici, per di più padroni di casa. A parziale consolazione ci sono però dei risultati sportivi all’altezza della fama azzurra, in un Mondiale che ha visto la partecipazione di ben 255 atleti provenienti da 18 paesi. Alle falde del Vulcano la spedizione italiana si è galvanizzata, portando a casa cinque medaglie d’oro, due d’argento e cinque di bronzo: un risultato che permette all’Italia di primeggiare nettamente nel medagliere finale.
Sono due, in particolare, i successi individuali. Il primo è stato quello di Francesca Palumbo, arrivato in apertura di Mondiale: nella finale del fioretto, l’atleta lucana ha battuto nel derby azzurro Camilla Mancini 15-10. Il fioretto si conferma poi una inesauribile miniera di medaglie per la nostra scuola di scherma. Alessio Foconi, infatti, ha sconfitto nella finale maschile il francese Enzo Lefort col punteggio di 15-10, dopo aver battuto nel turno precedente l’idolo di casa Daniele Garozzo al termine di un combattutissimo 15-14 (bronzo, quindi, per il campione olimpico di Rio 2016) e, ancor prima, superando ai quarti il bresciano Andrea Cassarà.
Scherma / Grande Italia ai Mondiali militari di Acireale
A rendere ancor più prezioso il medagliere ci hanno pensato la catanese Rossella Fiamingo e Mara Navarria, giunte terze nella spada femminile. Enrico Garozzo, invece, ha arpionato l’argento nella spada maschile: l’acese ha dovuto cedere in finale al francese Mathias Biabiany, impostosi per 15-9.
Nelle prove a squadre, poi, gli azzurri hanno dato un altro sfoggio di elevata competitività. Nelle gare disputatesi a Caltagirone sabato scorso, sciabola maschile e fioretto femminile hanno conquistato due splendidi ori, arricchiti dal bronzo della spada femminile.
Nella sciabola Occhiuzzi, Pellegrini, Repetti e Neri hanno travolto in finale l’Ucraina 45-24: il Dream Team del fioretto femminile, in versione rivisitata con Palumbo, Mancini, Batini e Vardaro, ha invece avuto la meglio nell’assalto finale contro la rappresentativa del Consiglio Internazionale dello Sport Militare. La spada femminile, con Fiamingo, Navarria, Boscarelli e Ferrari in pedana, è stata invece sconfitta dalla Polonia dopo una semifinale equilibratissima, col punteggio di 35-34.
Ancora gioie nella giornata conclusiva: bronzo per la sciabola femminile, con Gargano, Mormile, Criscio e Battiston beffate in semifinale dalle francesi per 45-44. Il Pala Tupparello, quindi, si è inchinato a Daniele Garozzo, condottiero degli azzurri nella sfida contro la Francia che ha regalato all’Italia la medaglia d’oro. E’ stato proprio lui, con la stoccata decisiva, a far fregiare la squadra dell’alloro iridato. La giusta conclusione per un Mondiale che ha ribadito la superiorità dei nostri colori a livello globale.
Gabriele Pulvirenti