In scena l’intenso monologo Dissonorata.Un delitto d’onore in Calabria

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«Spesso, ascoltando le storie drammatiche di donne dei paesi musulmani, mi capita di sentire l’eco di altre storie, di donne calabresi dell’inizio del secolo scorso, o della fine del secolo scorso, o di oggi. Donne vittime della legge degli uomini, schiave di un padre-padrone. E il delitto d’onore era talmente diffuso che una legge apposita quasi lo depenalizzava». Saverio La Ruina, cofondatore del gruppo Scena Verticale e nome tra i più noti della drammaturgia contemporanea italiana, racconta così il suo Dissonorata. Un delitto d’onore in Calabria, l’intensa pièce teatrale di cui è autore, regista e interprete e che gli è valsa, tra gli altri riconoscimenti, il prestigioso premio premio UBU (migliore attore e migliore novità italiana, edizione 2007).

    Lo spettacolo, che ha già raccolto gli elogi di critica e pubblico, andrà finalmente in scena anche a Catania sullo storico palco del teatro Musco, sabato 12 e domenica 13 maggio (ore 20:45) nell’ambito di Te.St., la rassegna che il Teatro Stabile di Catania dedica ai più diversi e stranianti linguaggi della scena contemporanea.

    Partendo dall’emblematica storia di una donna calabrese, lo spettacolo offre lo spunto per una riflessione sulla condizione della donna in generale. Raccontando la storia di una piccola donna in un piccolissimo villaggio, ci racconta della condizione della donna nel villaggio globale.

    In Dissonorata. Un delitto d’onore in Calabria risuonano molteplici voci di donne. Voci di donne del sud, di madri, di nonne, di zie, di loro amiche e di amiche delle amiche, di tutto il parentado e di tutto il vicinato. E tra queste una in particolare. La “piccola”, tragica e commovente storia di una donna del nostro meridione, che parla in un dialetto stretto che pare quasi cantato. Dal suo racconto emerge una Calabria che anche quando fa i conti con la tragedia vi combina elementi grotteschi e surreali, talvolta perfino comici eppure sempre amari.

    Un monologo doloroso e feroce ma dolce e ironico a un tempo, con il quale il noto e pluripremiato attore e autore contemporaneo porta in scena il degrado di un certo pensiero maschile e maschilista, narrando l’ennesimo caso di sopraffazione familiare perpetuata ai danni di una donna. Il femminicidio e l’annichilimento fisico e culturale ai danni della donna sono dunque il fulcro dell’intera pièce, che riporta all’attenzione del pubblico l’importanza di riflessione su una piaga sociale tristemente tornata di grande attualità.

    È dello stesso avviso Giuseppe Di Pasquale, direttore dello Stabile etneo, che sottolinea: «Inserendo Dissonorata. Un delitto d’onore in Calabria all’interno del cartellone Te.St. 2011-2012, l’ente teatrale catanese non solo riconferma la sua attenzione verso i nuovi linguaggi della drammaturgia contemporanea di qualità, ma rinnova inoltre un impegno sociale cui il teatro non dovrebbe mai sottrarsi. Una scelta coraggiosa e coerente con il tema della stagione, significativamente intitolata “Donne. L’altra metà del cielo”, e interamente dedicata all’universo femminile».

 

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