Limiti, ansie e piccole paure non fermano gli italiani nella routine quotidiana. Dal non sentirsi portato a priori nel fare qualcosa, ai blocchi mentali che impediscono di agire in qualunque contesto: gli abitanti del Belpaese si rivelano infatti sempre pronti a trovare il modo più opportuno per superarle. Sette su 10 infatti non si fermano davanti ai propri limiti, ma si ingegnano a trovare i mezzi più adeguati per affrontarli.
È quanto emerge – si legge in una nota stampa – da uno studio promosso da Maxibon e condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 2.000 italiani di età compresa tra i 16 e i 55 anni, su oltre 100 fonti fra testate, magazine, portali, blog e community nazionali e su un pool di 20 esperti per capire come e in che modo gli italiani si rapportano con i propri limiti e quali strategie si possono mettere in atto per superarli. La ricerca è stata promossa in occasione del lancio di Maxibon Black Cookie, il nuovo gelato che spinge a scopri i lati nascosti del proprio carattere e della propria personalità.
Quali sono i limiti più comuni che gli italiani incontrano nella vita quotidiana? Sette italiani su 10 (71%) individuano come proprio limite il fatto di essere molto timidi; per più di un italiano su 2 (53%) è la propria insicurezza il grande limite che ostacola la routine di ogni giorno, generando diverse paure. Ma anche la troppa sicurezza non è da meno: per quasi un italiano su 2 (49%) la troppa fiducia nelle proprie capacità, si traduce in una forma di perfezionismo che è spesso di intralcio alle relazioni sociali, poiché ci si rende antipatici agli altri. Per il 45% dei soggettimonitorati è piuttosto l’ansia il limite principale da dover affrontare quotidianamente.
Quali sono le conseguenze di tali limiti? Da quelli legati alla sfera personale scaturisce, soprattutto nei più giovani, il non sapersi dichiarare alla persona che si ama (48%) e quindi non saper far fronte alla voglia di chiedere un appuntamento (41%) o il numero di telefono (27%). Rispetto a tale conseguenza la dott.ssa Vera Slepoj, psicologa e psicoterapeuta conferma che in effetti “oggi, più che degli eventi, si ha paura delle relazioni, dell’altro, del diverso, perché si ha una visione esasperata o troppo precaria di se stessi, che impedisce di mostrarsi in modo corretto agli altri”.
Dalla propria insicurezza deriva invece in non sentirsi in grado prendere determinate decisioni, da quelle più impegnative (38%), quali ad esempio la scelta della facoltà universitaria o quella di sposarsi, a quelle più banali (27%), relativamente alla meta della propria vacanza o alla scelta di acquistare un capo d’abbigliamento piuttosto che un altro.
Nei più giovani l’insicurezza genera frequentemente il non sentirsi autenticamente se stessi (43%), ossia l’incapacità di mostrare la propria personalità e la propria unicità, perché si è influenzati dalla logica del proprio gruppo e alle mode del momento, per essere rispettati dai propri coetanei. Dal limite di voler pensare e fare sempre tutto in modo impeccabile, ovvero dal perfezionismo, derivano altri blocchi mentali abbastanza diffusi: quello di sbagliare (39%) e quello di sentirsi a priori non portati verso qualcosa.
Afferma la dottoressa Ilaria Merici, psicologa a Milano: “La paura è un’emozione primaria molto importante che risponde all’istinto di sopravvivenza, va salvaguardata e ascoltataanche in relazione ai proprilimiti poiché essi possono essere considerati quali strumenti utili di consapevolezza di sé. Per affrontare e imparare a gestire le piccole paure della vita quotidiana,il primo consiglio utile consiste nel tentare un approccio razionale, chiedendosi: ‘Cosa può succedere nel concreto?’ Fare un esame di realtà può aiutare a rendersi conto della natura irrazionale di questi comuni timori. Lo si può fare anche scrivendo cosa realmente accade in alcune circostanze su una sorta di taccuino su cui registrare le conseguenze di alcuni eventi. Una volta fatto questo, l’esercizio migliore è sicuramente quello di affrontarle. È un paradosso ovviamente, ma se ci fa paura c’è sicuramente qualcosa che possiamo imparare, e dunque un’esperienza utile da fare”.
Ecco allora una top 10 dei limiti più sentiti dagli italiani:
- Non sapersi dichiarare: si sa la timidezza gioca brutti scherzi, soprattutto quando si tratta di chiedere il numero di telefono o di uscire insieme alla persona di cui si subisce il fascino;
- Non sapersi relazionare: l’eccessiva timidezza o la scarsa considerazione di sé genera, ad esempio, in uno studente quel timore reverenziale verso il professore e in un candidato a un colloquio di lavoro la difficoltà di comunicare al meglio le proprie potenzialità;
- Fuggire dal giudizio degli altri: l’insicurezza genera il timore di mostrarsi per come si è, ovvero di essere autenticamente se stessi nella propria unicità, senza sentire l’esigenza di dover assecondare le mode del momento o la logica del gruppo per essere accolti e rispettati dai propri coetanei;
- Non dire/fare qualcosa per non correre il rischio di essere incompresi: l’insicurezza, accompagnata dall’uso di registri linguistici differenti, che mutano frequentemente secondo le generazioni, dà luogo ad ambiguità, suscitando il timore di non essere compresi adeguatamente dagli altri;
- Non saper prendere una decisione: dall’insicurezza scaturisce il timore dinanzi alle scelte, da quelle più importanti, quali la scelta della facoltà università o quella di sposarsi, a quelle più banali, quali quella di indossare un vestito piuttosto che un altro;
- Paura di non aver chiuso a chiave l’auto o la porta di casa: talvolta una banale disattenzione può accompagnare lo smemorato fino al suo rientro in casa;
- Paura di perdere l’autobus o il treno: è il timore che nasce nel momento in cui si è in preda all’ansia e non si considera in modo ragionevole il proprio tempo;
- Sentirsi troppo perfezionisti: E’ un limite di fronte al quale agli occhi degli altri risultiamo essere troppo “sofisticati”;
- Paura del buio: l’insicurezza genera il timore di camminare in luoghi scarsamente illuminati o di dormire con le persiane completamente abbassate;
- Paura degli animali: quando non scaturisce da un evento traumatico, è da una lieve forma d’insicurezza personale che deriva sia la paura dei cani mentre abbaiano che quella degli insetti da parte delle ragazze, le quali temono che possano rimanere incastrati tra i loro capelli.