Libri / “All’ombra del campanile”: ricordi struggenti del paese natio nell’opera di Alfio Seminara

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‘All’ombra del Campanile’ è il titolo del libro scritto ed èdito dallo scrittore Alfio Seminara, da diversi anni, ormai, residente a Messina, ma originario di Aci San Filippo, dal 1826 facente parte del territorio del comune di ‘Aci Catena’, ma in precedenza territorio del comune di ‘Aci Santi Antonio e Filippo’ . Allora non esisteva il comune catenoto, nato quando dal territorio del comune del Casalotto si scissero le contrade San Filippo, Santa Lucia e Cubisia che, insieme alla contrada ‘Scarpi’ (già territorio di Acireale), costituirono l’odierna Aci Catena.
Nonostante tutto, però, l’autore non fa mistero della propria piena condivisione delle vicende dello storico passato, nel momento cui riemerge in lui l’orgoglio di sentirsi pienamente ‘sanfilippoto’, piuttosto che ‘catenoto’.
Riappaiono progressivamente nell’ambito del testo, come se fossero proiettati in una pellicola cinematografica, personaggi che hanno saputo convenientemente farsi interpreti di una realtà che oggi presenta ben poco rispetto ai tempi della fanciullezza e dell’adolescenza dello scrittore, con un evidente disorientamento complessivo per un paese che, diversamente da quei tempi in cui si presentava realmente a misura d’uomo e nel quale ci si conosceva più o meno tutti o per nome o con il cosiddetto ‘ngiuriu’ (cioè il soprannome), oggi sembra aver del tutto smarrito i connotati della pura genuinità, lasciando il posto ad una nuova realtà, certamente molto più ampia in dimensioni, ma allo stesso tempo più dispersiva.
L’autore, come già detto, da diversi anni residente con la propria famiglia a Messina, ove si trasferì per ragioni di lavoro, preferisce soffermarsi sul ricordo di una realtà di paese che oggi non c’è più, piuttosto che su quella attuale di un luogo ormai snaturato nella propria ampliata conformazione urbanistica e, come tale, ben diverso da quello che è, invece, rimasto familiare e indelebilmente scolpito nella mente dello scrittore.
Riemergono, così, dall’accurata descrizione, strade, piazze e vicoli ed abitazioni di gente comune e personaggi illustri (quali medici o avvocati), ma anche i sacerdoti parroci. Tutti costoro, nel tempo, hanno fatto la storia di Aci San Filippo ed oggi, sembrano costituire, invece, un mondo di fantasia, piuttosto che una realtà che tanto ha dato in termini di crescita e di sviluppo di un paese sempre  laborioso. Questo non per vivere di ricordi, ma piuttosto perché essi possano fare da sprone al riemergere di antichi valori, che oggi rischiano di apparire uno sbiadito ricordo di un passato che non c’è più.

Nando Costarelli

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