Fede e turismo / Visita allo splendido presepe vivente di Custonaci dove il tempo sembra essersi fermato

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Un gruppo di 35 partecipanti di Acireale, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Aci Castello e qualcuno anche  di Catania, ha effettuato una gita di tre giorni (dal 27 al 29 dicembre) a Trapani, con la straordinaria guida di don Vittorio Rocca, decano della Basilica di San Sebastiano di Acireale e organizzatore dell’iniziativa. Accogliente l’hotel Villa Zina di Custonaci.
Obiettivo principale, la visita, il terzo giorno, allo splendido Presepe vivente di Custonaci, inserito negli anfratti e nelle grotte delle bellissime rocce paleolitiche del Monte Cofano, dinanzi al territorio stupendo della verde campagna e delle coste popolose dell’azzurro mare Mediterraneo. Un tempo lontano, le grotte furono abitazioni di preistorici, di cui sono tuttora presenti  tracce artistiche su alcune pareti.  Nell’ora di visita all’eccezionale Presepe, si ha l’impressione di vivere a contatto con la semplicità di artigiani e contadini, gente umile e operosa, proveniente da tutte le zone della Sicilia, gente che continua a trascorrere la giornata lavorativa in silenzio, in una vita di relazione amichevole, che mette al centro la spiritualità della Sacra Famiglia: la misteriosa Natività, nella profondità della Grotta Mangiapane. In adorazione del Santo Bambino Gesù, delizioso nel suo atteggiamento di neonato, Re dell’Universo, la bellissima fanciulla Maria e il vigile uomo di Dio, Giuseppe, risaltano nella nudità della roccia.

La Natività del presepe di Custonaci

Anche noi ci fermiamo a contemplare il piccolo Gesù Redentore, adorandolo con amore. Con meraviglia apprendiamo dalla guida locale che il borgo rurale, dentro la grotta, risale ad oltre un secolo, regolarmente abitato fino agli anni ‘50 del Novecento. Notata l’assenza di un sottofondo musicale che avrebbe ulteriormente valorizzato tutto l’apparato.
Proseguiamo nel lungo percorso, porgendo gli auguri ai circa 160 personaggi- interpreti, disseminati dentro e attorno alla Grotta: ci offrono bocconcini gustosi e assistiamo a varie scene  con cavalli, muli ed asini, pecore, agnelli e capre; anche il teatro dell’”Opera dei pupi” è attivo, con episodi del paladino Orlando, in difesa di Angelica. L’atmosfera è magica, fuori del tempo: cediamo il passo ai nuovi visitatori, sopraggiunti con la navetta adibita all’ incessante tragitto dal luogo della maestosa basilica della Madonna di Custonaci, dove la banda musicale tiene impegnati i visitatori in attesa, fino al Presepe vivente, alla sua XXII edizione.
Nella mattinata dello stesso giorno, visita di Marsala, la prestigiosa città del vino, con il suo meraviglioso Museo degli Arazzi fiamminghi; famoso il suo caratteristico centro storico.

Il primo giorno, il 27 dicembre, sorprendente visita della città di Castelvetrano, dove abbiamo ammirato delle magnifiche chiese artistiche, quali la chiesa Madre, la chiesa del Purgatorio e quella di San Domenico; inoltre, il Palazzo  Pignatelli –Aragona e la fontana della Ninfa.
E’ poi il turno della storica Salemi, interessante per l’insieme armonioso delle  culture dei popoli che hanno governato la Sicilia: per primi i Greci e successivamente i Romani nei secoli antecedenti la nascita di Cristo e dopo; gli Arabi per circa due secoli, a cui seguono i Normanni, chiamati dal Papa, che temeva l’islamizzazione dell’Isola; infine, Svevi, Angioini ed Aragonesi.

Veduta panoramica di Erice

Con gioia scopriamo la statua di San Sebastiano in tante chiese e musei della Sicilia occidentale: il culto del Santo venne introdotto dai Normanni. A Salemi, abbiamo ammirato il balcone del Municipio, da dove Garibaldi dichiarò la liberazione della Sicilia dai Borboni. Molto bella la chiesa Madre, sia all’esterno che all’interno. Suggestivo il centro storico, con il castello normanno-svevo. Nel Collegio dei Gesuiti, il museo , ricchissimo di significative opere d’arte, ha una sezione, molto articolata, dedicata alla mafia, in tutti i suoi orrendi particolari; infine, eccellente la sala, dove campeggia il ritratto di Giuseppe Garibaldi e di alcuni dei Mille; in particolare, degni di nota i ritratti di siciliani, che si associarono a loro.
Il 28 dicembre, in mattinata, visita dell’incantevole Erice, città museo, dalle possenti mura, con il suo poderoso Castello Normanno, il famoso Duomo del Trecento, il Quartiere Spagnolo, le pittoresche stradine pavimentate, secondo l’antico stile medievale, i fiori e le piante che l’adornano, il panorama luminoso del Mediterraneo sotto i radiosi raggi solari. Nel pomeriggio, visita di Trapani, città suggestiva, che si distende lungo il mare, con i suoi viali. Nel Santuario della Madonna di Trapani, don Vittorio Rocca celebra la Santa Messa, con vibrante omelia: tutti vi partecipano con fervore.

                                     Anna Bella

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