Rosario Faraci, docente universitario, giornalista pubblicista e accademico corrispondente dell’accademia Zelantea, da agosto 2018 è il presidente della nuova Fondazione Bellini e componente di diritto della neonata Consulta della Cultura di Acireale. Gli abbiamo chiesto di illustrarci il lavoro di programmazione della Fondazione Bellini dal suo insediamento.
Da pochi mesi la nuova Fondazione Bellini ha iniziato il suo percorso. Ad oggi quale è il bilancio sulla non facile strada da percorrere?
Positivo in termini di entusiasmo, voglia di fare, desiderio di coinvolgere e far partecipare. Il nuovo Consiglio si è insediato a metà agosto e di fatto è operativo da quel momento. Abbiamo traghettato la Fondazione verso la nuova governance, pianificando ed attuando alcune iniziative per il Natale e avviato una interlocuzione con altri attori del sistema culturale della città, tra cui l’Accademia Zelantea, la Diocesi e la Basilica di San Sebastiano. Guardiamo soprattutto alle scuole della città: è lì che si orienta il nostro principale interesse, per costruire insieme ai giovani la città culturale del diverso presente.
La nostra città ha bisogno di ritrovare una identità culturale, ritrovare i visitatori ad eventi e manifestazioni. Lei è ottimista verso questo obiettivo?
Realista, Acireale fa parte della Rete delle Città della Cultura, finalizzata a promuovere la programmazione strategica della cultura come volano e strumento per lo sviluppo dei territori e la valorizzazione dei beni culturali e del turismo ad essi collegato. Questa adesione al network delle città della cultura va rafforzata e vivificata. La Fondazione fa parte di diritto della neonata Consulta della Cultura e porterà all’interno di questo importante organo consultivo e programmatico una bozza di Piano strategico della Cultura di Acireale al quale sta lavorando e che vorrà condividere con tutti gli altri attori culturali, con le associazioni e con la città intera. Il Piano è importante per definire e comunicare correttamente l’identità culturale della Città che, ricordiamolo, ha diverse vocazioni le quali vanno integrate fra loro entro un’unica cornice. La Cultura deve diventare l’asset più importante di questa città per un rinnovamento dell’offerta turistica ed un potenziamento di quella esistente.
Uno degli obiettivi della Fondazione Bellini è riuscire a recuperare il patrimonio dei teatri Maugeri e Bellini. A tal proposito ci sono progetti già avviati?
Abbiamo fatto richiesta al Comune di Acireale, che è proprietario dei due beni immobili, di far conoscere quanto prima alla città la “roadmap” che, nei tempi e nei costi da quantificare, porterà alla riapertura dei due teatri, una volta ripristinate le condizioni minime di agibilità strutturale. Sono stato ascoltato in Consiglio comunale e ho percepito grande interesse da parte di tutti i consiglieri al riguardo. Sarà presto convocato un tavolo tecnico allargato fra Fondazione, giunta e dirigenti dell’area tecnica del comune. Se verrà definita prima una importante questione pregiudiziale sulla pianificazione triennale delle opere pubbliche, il comune potrà presentare subito un progetto a valere sul recente bando della Regione Siciliana che sostiene interventi di ristrutturazione e innovazione tecnologica nei teatri. Ovviamente le storie dei due teatri sono molto diverse tra loro. Il Maugeri quando sarà riaperto tornerà ad essere un teatro, il Bellini avrà una destinazione d’uso differente, più assimilabile ad uno spazio multi-culturale, perché la sua originaria vocazione di teatro lirico è stata seriamente compromessa dai lavori di ristrutturazione nel corso degli anni. Occorrono, per entrambi i teatri risorse aggiuntive. Per il Bellini potremmo impegnare le somme derivanti dalla donazione Marano in arrivo dagli Stati Uniti.
Il progetto “Memore” ha avuto un grande successo. Purtroppo ancora tante chiese restano chiuse e abbandonate. Il nostro ricco patrimonio architettonico come può essere recuperato ?
“Memore” è un progetto pilota finalizzato a riabilitare i luoghi dell’anima e la memoria del cuore ad Acireale. Tra questi luoghi ci sono le chiese, non soltanto come edifici di culto ma anche come luoghi di cultura. La riapertura di alcune chiese da tempo chiuse ed abbandonate, in collaborazione con l’associazione Cento Campanili, ha sortito quanto meno l’effetto di risvegliare in tanti acesi il desiderio di riabilitare questi luoghi. Molto rimane da fare, però, perché ci vogliono risorse finanziarie e soprattutto tante idee nuove quando le risorse disponibili sono poche.
Ed infine può anticipare ai nostri lettori i prossimi progetti a breve scadenza della Fondazione Bellini?
A marzo ci sarà una iniziativa dal titolo “L’altra faccia della medaglia”, evocativa del desiderio di pace conseguente alla prima guerra mondiale di cui nel 2018 è caduto il primo centenario della fine dell’evento bellico. Poi sarà organizzato il festival della filosofia insieme al liceo Archimede e alla Fondazione Città del Fanciullo. Il premio “Francesco Musmarra”, il primo concorso internazionale per ensemble e orchestre di mandolino, è in programma dal 16 al 19 maggio. Infine il galà delle eccellenze con le scuole superiori per premiare i giovani più meritevoli dopo la maturità.
Gabriella Puleo