Il Nodo / Inaugurato ieri ad Acireale l’orto sociale, strumento di integrazione, cura e condivisione

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“Semi d’integrazione” questo il titolo dell’iniziativa di ieri mattina ad Acireale, organizzata dal Consorzio Il Nodo di Catania che,  in collaborazione con il club Rotary di Acireale, ha realizzato e consegnato le chiavi del nuovo “Orto degli Odori”, un’area di 400 mt2, fino a pochi mesi fa in totale stato di abbandono, all’interno del cortile di via Padri Filippini, un’antica proprietà della Confederazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri, da anni in locazione al comune.

“L’orto sociale urbano” – si legge in un comunicato de Il Nodo – rientra tra le attività progetto SPRAR MSNA Acireale, e giunge a conclusione di un laboratorio professionalizzante di arredo e riqualificazione di aree a verde per tecnici degli orti urbani che ha coinvolto 14 minori non accompagnati e neo maggiorenni, ospiti delle strutture di accoglienza del Consorzio Il Nodo. Un’idea che ha permesso di restituire alla collettività un bene, di cui potrà goderne con visite guidate, attraverso un percorso realizzato con l’ausilio di cartelli esplicativi, ma anche di effettuare un tirocinio formativo rivolto a giovani stranieri, sotto la guida di tutor e la supervisione di tecnici, con la possibilità apprendere conoscenze poi spendibili.

Alla cerimonia di consegna hanno partecipato il sindaco di Acireale, Stefano Alì, il presidente del Consorzio Il Nodo, Fabrizio Sigona, il presidente del club Rotary di Acireale, Antonio Borzì,  il governatore del distretto Rotary Sicilia-Malta, Giombattista Sallemi, la presidente del Consiglio comunale Sonia Abbotto, la presidente del Tribunale dei Minori di Catania, Maria Francesca Pricoco, ma anche la sindaca di Caulonia, Caterina Belcastro, un comune in provincia di Reggio Calabria, con cui Il Consorzio Il Nodo collabora nei progetti Sprar MSNA e Adulti.

Il “Global Chorus Intregration Project” dei progetti SPRAR di Caulonia e Benestare, gestiti dalla cooperativa sociale Pathos, ha regalato uno straordinario momento di musica, con il coro di giovani stranieri e italiani, guidati dal maestro Carlo Frascà, che hanno intonato brani nuovi e riadattati, come un emozionante Inno di Mameli a ritmo di rap.

E se all’interno dell’area sono state piantate oltre 60 varietà di piante aromatiche, molti di più sono stati i semi simbolici gettati per far crescere concetti come “gentilezza”, “educazione ai piccoli gesti”, “continuità” e “valori che poi sono diritti – per usare le parole della Presidente del Tribunale dei Minori Francesca Pricoco –all’accoglienza, alla relazione, all’ascolto attraverso un percorso virtuoso, nel rispetto della legge italiana e delle Convenzioni europee, diritti che devono essere a maggior ragione riconosciuti alle persone più vulnerabili, per far si che una vita e un mondo migliori siano davvero possibili, dove tutti hanno spazio e diritto d’esserci”.

“Attiviamoci tutti – ha detto il presidente del Consorzio Il Nodo Fabrizio Sigona, lanciando un appello ad amministratori e i rappresentanti del club Rotary – perché da domani si lavori alla creazione di un gruppo di imprenditori che possano e vogliano far diventare questi progetti una buona prassi nel costruire e consolidare un sistema di integrazione dal punto di vista lavorativo”.

“L’idea è quella di una “formazione” al lavoro– ha sottolineato Sigona – grazie alla quale i giovani stranieri possono essere messi nelle condizioni di arrivare alla maggiore età sapendo fare. Una scuola che sia officina di apprendimento, con un doppio valore: imparare i rudimenti del settore ma anche capire come prendersi cura di spazi comuni. Il bello diventa opportunità, condivisione, strumento, luogo di “cura” e speranza”.