Vangelo della domenica (30 giugno) / La fiducia dell’uomo non deve basarsi sulle proprie sicurezze ma sulla Parola di Dio

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Canto al Vangelo ( 1Sam.3,9; Gv.6,68 c )

Alleluia, alleluia. Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta: tu hai parole di vita eterna. Alleluia

Vangelo (Lc 9, 51–62)

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
Parola del Signore

Riflessione

La Liturgia di questa domenica presenta il brano del vangelo di Luca, nel racconto di Gesù in viaggio verso Gerusalemme. Luca sottolinea subito il fatto che Gesù prende la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme, perché stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato da terra. Gesù va a Gerusalemme per vivere il mistero della sua morte e Resurrezione per la salvezza di ogni uomo. Davanti a sè manda i suoi discepoli perché preparino il suo arrivo con l’annuncio, partendo dalla Samaria; ma la gente di questo luogo non volle accoglierlo perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Durante questo cammino verso il totale dono di sé al Padre, Gesù rivela le condizioni necessarie per un autentica sequela cristiana, attraverso i tre episodi raccontati in questo brano.
Con il primo episodio Gesù mette in guardia dal pericolo della presunzione da parte di chi si sente sicuro di sé. “Ti seguirò dovunque tu vada”. A questo tale Gesù risponde che il Figlio dell’uomo non ha dove poggiare il capo, a differenza delle volpi che hanno le loro tane. Gesù qui insegna al cristiano che la sua fiducia non deve basarsi sulle proprie sicurezze, ma piuttosto sulla Parola di Dio che invita a fidarsi del suo amore.
Con gli altri due episodi Gesù esorta il discepolo a lasciare tutte le preoccupazioni di questo mondo per mettersi radicalmente sulla sua via accogliendo il suo invito di seguirlo: “Tu seguimi”.
La sequela di Cristo parte dalla chiamata di Gesù a seguirlo; al discepolo spetta solo di accogliere la sua Parola ed il suo invito con umiltà, con la consapevolezza che in questo cammino Dio è accanto, come ricorda il Salmo Responsoriale di questa domenica: “Sei tu, Signore, l’unico mio bene. Proteggimi, Dio; in te mi rifugio. Ho detto al Signore: ‘Il mio Signore sei tu’. Il Signore è mia parte di eredità e mio calice. Nelle tue mani è la mia vita”.
E nel Canto Alleluiatico  di questa domenica si legge. “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta: Tu hai parole di vita eterna”.

Letizia Franzone