Acireale / Il Pal’Art, dall’allarme chiusura alla soluzione che intanto salva i concerti programmati

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La notizia, filtrata dal Comune, circa la volontà dell’amministrazione comunale di non tenere chiuso il “Pal’Art” ma di concederlo in affitto, evento per evento, dà un sospiro di sollievo agli appassionati di musica di tutta la Sicilia e anche di oltre lo Stretto, oltre che agli operatori turistici.
Ma facciamo un passo indietro e torniamo all’allarme lanciato dalla “Giuseppe Rapisarda management” che ha fatto diventare Acireale luogo di spettacoli, concerti in particolare, di primo livello.
Dal lontano 1999 la città di Acireale ha ospitato al PalaTupparello, oggi Pal’Art Hotel, eventi e concerti che hanno fatto della città di Acireale, a buon titolo, la città della musica e punto di riferimento per i concerti che richiamano grandi numeri di spettatori, da ogni parte della Sicilia, ed anche dal sud Italia. Nomi importanti sia del panorama italiano come Renato Zero, Pino Daniele, Jovanotti, Claudio Baglioni che del panorama internazionale, da Josè Carreras ai Simply Red e Ricky Martin. Oggi tutto questo è a rischio.
E poi: questa struttura così importante è in salute? Pare proprio di no e le notizie che arrivano agli acesi non sono confortanti. Giuseppe Rapisarda, promoter siciliano di grandi eventi che, con il lavoro e il grande impegno professionale del suo team, ha fatto crescere questa importante realtà acese oggi è molto preoccupato del futuro che attende il Pal’Art Hotel.
Ma andiamo a ritroso nel tempo, 30 anni fa il Comune di Acireale mise a disposizione di una società privata il terreno dove sorge l’edificio. La Multisport gestisce il palazzetto dal 1988, nel 2001, per fallimento, il curatore lascia Rapisarda come gestore; sono tanti gli avvenimenti e gli eventi legati al periodo della curatela fallimentare.
Negli anni è stato il curatore fallimentare che ha sottoscritto i vari contratti di utilizzo del bene, facendolo diventare punta di diamante del panorama musicale nazionale. Lo scorso marzo il sindaco Alì auspicava la possibilità di un accordo con l’Irfis (società finanziaria per il mediocredito) per estinguere il debito residuo e dare in gestione a privati la struttura. Il passaggio di consegne dalla curatela fallimentare al Comune è arrivato e adesso anche un solo giorno senza nessuno che se ne occupi capillarmente può significare la fine della storia di questo luogo dedicato alla musica.
Le ricadute negative su tutta la città sarebbero veramente disastrose perché non si può trascurare il fatto che, se verranno a mancare gli spettatori, verranno a mancare migliaia di persone che periodicamente soggiornano, anche solo per una notte, ad Acireale. Il turismo dedicato agli eventi culturali è in continua espansione perché i concerti che si tengono durante il periodo autunnale ed invernale permettono alle strutture ricettive di ammortizzare i costi di mantenimento anche in bassa stagione, quando il turista vacanziero spesso non sceglie i nostri luoghi per le vacanze invernali.
La Federalberghi esprime la sua preoccupazione se il Pal’Art Hotel dovesse smettere di funzionare, anche solo per pochi mesi o nella peggiore delle ipotesi chiudere. Già sono in atto le prevendite per i concerti d’autunno come quello di Marco Mengoni, uno dei cantanti italiani più amati dal pubblico che ha raddoppiato le sue date per il gran numero di biglietti già venduti. Ed allora che si fa? Rapisarda con immenso rammarico e preoccupazione non può non considerare di portare i grandi concerti come appunto quello di Mengoni a Catania o Messina o Priolo.
Ma non è solo Giuseppe Rapisarda a parlare e a sollevare il problema. Lui lo ha fatto incontrando la stampa lo scorso 16 luglio, ma tante altre personalità e operatori turistici e culturali si stanno esprimendo su questo difficile momento della città.

Gabriella Puleo

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