Bagheria, primo Festival “Mario Francese”

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Il Comune di Bagheria organizza il 1° Festival della Comunicazione e lo dedica al giornalista Mario Francese, ucciso dalla mafia il 26 gennaio 1979 per avere fatto il proprio lavoro alla ricerca della verità.. Per tre giorni, dal 26 al 28 gennaio, la città delle Ville è stata la sede di un fittissimo palinsesto di eventi per dibattere su temi di stretta attualità quali la comunicazione istituzionale, la trasparenza dell’azione amministrativa e la libera informazione nella società della legalità e dei diritti. Numerosi i relatori presenti in rappresentanza di associazioni quali la delegazione siciliana di “Comunicazione Pubblica”, l’Assostampa Sicilia, e istituzioni pubbliche: Università di Palermo, Ordine dei Giornalisti

Tra gli interventi da sottolineare quelli dei giornalisti Felice Cavallaro del Corriera della Sera, Giovanni Pepe condirettore del Giornale di Sicilia, Franco Nicastro, consigliere nazionale O.d.G., compagni e colleghi di lavoro di Mario Francese, che ne hanno ricordato lo straordinario impegno civile nell’attività giornalistica sempre alla ricerca della verità; dell’Assessore Regionale Caterina Chinnici che ha sottolineato come risulta necessario rendere le pubbliche amministrazioni  “una  casa di vetro” per mezzo degli URP e degli uffici Stampa. Di rilevante interesse anche il dibattito su “come comunicare nella società della legalità e dei diritti,”, preceduto dalla proiezione di un video in ricordo delle vittime dello shoah.

Ne hanno parlato tra gli altri S.E. Mons. Salvatore Di Cristina, Arcivescovo di Monreale e delegato per la cultura e comunicazioni sociali CESI che ha sottolineato l’importanza della condivisione tra gli uomini, punto di arrivo dell’attività di informazione e comunicazione e della fiducia, componente necessaria per poter comunicare la verità, oggi spesso bistrattata nei giornali ma utile al cittadino per poter avere gli strumenti per poter partecipare attivamente ala crescita del Paese. Padre Giovanni La Mendola, arciprete di Bagheria ha citato l’insegnamento di Giovanni Paolo II “non c’è futuro senza memoria” per far capire che le esperienze vissute sono il collante per saldare passato e presente e costruire un futuro di speranze.

L’ultimo giorno è stato dedicato alla Comunicazione per immagini e promozione del territorio. Presente, tra gli altri, il giornalista Rai Giovanni Minoli che ha posto l’accento sull’immenso patrimonio umano, culturale e sociale siciliano, che non deve esser offuscato dalle difficoltà della nostra terrà.

                                                           Rosario Gullotta

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